domenica 26 novembre 2017

INTERVIENE ROBERTA MARCHIGIANI !








All'indomani della giornata mondiale contro la violenza sulle donne mi trovo a fare qualche riflessione. In questi ultimi anni alcuni passi positivi in questa direzione sono stati fatti.Non mancano politiche dirette a contrastare la violenza di genere e nell’ambito normativo sono stati messi a punto strumenti giuridici che hanno trovato più compiuta efficacia nella legge sullo stalking. Sul territorio nazionale sono collocati i centri antiviolenza e sono molti gli operatori e i soggetti deputati alla protezione delle donne vittime di violenza nelle sue molteplici forme (percosse, lesioni, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori).

 Le forze dell' ordine, gli avvocati, i magistrati insieme a tutti gli altri operatori altamente specializzati dispongono, ciascuno per le proprie competenze, di strumenti di intervento e di aiuto. I soggetti violenti potranno anche essere sottoposti a misure cautelari di varia specie in dipendenza del comportamento lesivo posto in essere. Purtroppo tutto ciò non è sufficiente a giudicare dall’elevato numero di donne violate che la cronica è costretta a registrare con una frequenza preoccupante. Non basta neppure conoscere o saper utilizzare gli strumenti di protezione perché tra le vittime ci sono anche molte mie colleghe avvocatesse e altre professioniste dotate di un elevato bagaglio culturale. La violenza colpisce indiscriminatamente le donne. Perché è difficile parlarne quando le vittime si sentono colpevoli. 

Ecco perché davanti ad un fenomeno di cosi ampie dimensioni diventa necessario costruire una rete che sia attraversata da un linguaggio comune. Dobbiamo cioè assumerci, ognuno per la propria parte, la responsabilità di portare un contributo che favorisca la condivisione del dolore della vittima, di una donna, di un essere umano. Una opera di sensibilizzazione che alimenti il nostro no deciso contro la violenza e funga da stimolo per l’introduzione di strumenti sempre più efficaci nella lotta alla violenza. 

Ritengo che l' iniziativa posta in essere dal Coordinamento Donne Todi abbia pienamente colto il significato del 25 Novembre perché, con lo sguardo rivolto all' apertura e l'inclusivita', è riuscita a realizzare un evento molto significativo che ha visto la partecipazione, all’unisono, di più soggetti. Persone singole e associazioni con differenti sensibilità e orientamenti politici, per non dimenticare gli studenti che, con i loro lavoretti, hanno reso ancora più bella la cornice in cui la coreografia vivente ha preso vita sullo splendido palcoscenico della gradinata davanti a S . Fortunato. 

Credo che questo sia stato il valore aggiunto dell’ iniziativa:non avere permesso che un' etichetta politica limitasse una manifestazione pensata per accogliere senza discriminazioni di sorta al fine di lanciare un messaggio universale con il massimo sostegno e condivisione. A mio avviso, altra cosa, invece, sono state le iniziative messe in campo dall' amministrazione comunale che sembra aver preferito politicizzare la giornata del 25 Novembre con attivita' di contenuto, vista anche la scelta dei relatori, chiaramente ideologico, lontanissimo dal significato pregnante della giornata. Interporre un distacco nel rapporto con gli altri, con chi non condivide i tuoi stessi principi, genera allontanamento e chiusura. Da cattolica impegnata sono distante da posizioni che non si aprono al confronto e che finiscono per diventare autoreferenziali ed esclusive. 

Abbracciare la realtà significa trovare la risposta al bisogno inesauribile di felicità, di compiutezza che appartengono ad ogni essere umano. Senza questo orizzonte siamo destinati al formalismo e all' ideologia. Quando Papa Francesco ci ha chiesto di impegnarci nella politica con la P maiuscola non credo che auspicasse un’azione così chiusa all’umano come purtroppo mi pare di intravvedere nelle linee politiche dei cattolici che sostengono il governo della nostra citta’.Per me la costruzione del bene comune va nella direzione del dialogo, dell' accoglienza, dell’attenzione e del sostegno agli ultimi e ai bisogni reali delle persone perché anche l' altro, chiunque esso sia, è un bene. 

Roberta Marchigiani

1 commento:

  1. Inappuntabile Roberta. Su questi temi con te un salto di qualità.

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