martedì 28 agosto 2012

ENERGIE TUDERTI: MARIA TACCHIO


Che è molto più matura della sua età si nota dagli occhi, basta poi confrontarcisi e la cosa diventa ancora più chiara. Una ragazza determinata e nella giusta dose ambiziosa. Ecco l'intervista a Maria Tacchio.



 Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi (anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.


Mi chiamo Maria Tacchio. Sono nata a Todi il 26 maggio 1993. Ho frequentato il Liceo Jacopone da Todi indirizzo Linguistico e mi sono diplomata nel 2012. Ho studiato 4 lingue: inglese (dall'età di 5 anni), francese (dall'età di 10 anni), tedesco (dall'età di 16 anni). Tralasciando i viaggi all'estero con la scuola, i quali neanche considero, ho fatto molte esperienze all'estero per conto mio: nel 2010 ho studiato per un mese a Cambridge, nel 2011 ho lavorato a Londra presso un ufficio e nel 2012 ho soggiornato, sempre per un mese, a Monaco di Baviera, dove ogni mattina facevo la baby sitter ed il pomeriggio frequentavo un corso intensivo di tedesco. A settembre mi trasferirò a Milano per frequentare l'università. Presso IULM, ho scelto la facoltà "Turismo, eventi e territorio". Il mio percorso di laurea dura 3 anni, dopodiché vorrei fare un master all'estero.

Non posso dire con certezza cosa "farò da grande", ma conosco il mio obiettivo: vorrei lavorare nell'ambito del turismo e della cultura. Credo molto nel nostro territorio e vorrei valorizzarlo, promuovendolo e migliorandolo. Amo il nostro paese, in particolar modo l'Umbria e la Toscana. Sono ambiziosa, ma la considero un'ambizione sana e positiva.
Sono sempre stata una ragazza alla continua e perenne ricerca della verità. Mi piace l'arte, la letteratura e la musica. Ho suonato pianoforte quando ero bambina, poi stupidamente ho smesso. Amo viaggiare: ho molti album fotografici di luoghi che ho visto e che vorrei vedere. Do molta importanza ai ricordi: in ogni situazione importante che vivevo, cercavo qualcosa di materiale che me la potesse ricordare nel tempo. Credo molto negli ideali e nella meritocrazia (forse un'utopia?). 

E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

Sinceramente, credo fortemente che i ragazzi di oggi si sentano davvero demotivati, abbandonati a loro stessi e spaventati da un futuro che non si prospetta felice. Credo che i giovani d'oggi siano molto sensibili rispetto alle generazioni passate. Dunque, penso che il problema non siano loro. Purtroppo sussistono luoghi comuni del tipo "ai giovani d'oggi non interessa più niente, sono dei materialisti, ignoranti ed affatto produttivi". Be', ogni volta mi sento presa in causa, poiché so che non è vero, o meglio, non è sempre così. E' necessario dire che tra i giovani manca l'informazione. Molti di loro non sono informati, sono plagiati da terzi e di conseguenza o sostengono cause sbagliate oppure non sono a conoscenza di quello che accade ogni giorno. E la scuola non aiuta, lo dico per esperienza poiché ne sono uscita da pochissimo. Si tende o ad evitare i problemi e non parlarne o a fare i comizi in classe (sbagliatissimo!!). Io in primis non mi sono mai esposta tanto nelle discussioni di carattere politico, perché ancora sento il bisogno di individuare cos'è realmente ciò che coincide con i miei ideali. Ho capito la direzione, ma ancora non ho raggiunto la meta.
La politica interessa ai giovani, però penso che molti di loro la trascurino o non vogliano entrarci a causa della tanta delusione che ci portiamo dietro. Molto spesso sento dire "Sono tutti uguali questi politici" oppure "La politica la fa solamente chi sa fare il lavoro sporco". La situazioni odierna non aiuta a cambiare quest'idea, che, purtroppo, è sempre più diffusa.

 Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

Conosco moltissimi ragazzi con tanta voglia di fare, di impegnarsi e cambiare la situazione. Anche quella tuderte, ovviamente. Ma sembra sempre che ci sia qualcosa che vada ad intoppare queste intenzioni. Forse la troppa burocrazia, le idee politiche contrastanti, non so dirlo con esattezza.
So cosa vuol dire organizzare qualcosa, anche un evento, e mi piace da impazzire. Ho conosciuto questa mia passione al liceo, quando decisi di far parte degli organizzatori della festa di fine anno. Ho provato emozioni mai provate prima. Non mi sono mai sentita così vogliosa di fare! Tornavo a casa solo per dormire, eravamo pieni di cose da fare. La cosa davvero bella è che si lavora in gruppo, e sai che questo gruppo lavora, spende energie e tempo per un solo obiettivo, che in fin dei conto è anche il tuo. Era bellissimo pranzare tutti insieme, dividerci i compiti e ammirare sempre più da vicino la nostra idea crescere piano piano e divenire realtà. Purtroppo gli screzi ci sono stati, di qualsiasi tipo, ma abbiamo superato tutto con grande successo.
Ma credo che organizzare una festa pubblica sia più facile che realizzare un progetto, che sia politico, culturale ecc. Forse è anche per questo che i giovani tendono a mettersi in un angolo.
Io, come tanti altri ragazzi, vorremmo rendere Todi più viva, poiché molto spesso è abbandonata a se stessa. Fortunatamente bar come quello della Consolazione o 1.2, proponendo aperitivi interessanti e musica dal vivo, cercano di ripopolare il centro. Ma credo che zoppichino un po'.

La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.


Le mie estati a Todi sono sempre state corte, poiché ogni anno facevo un viaggio all'estero. Debbo ammettere che, anche stando spesso in piazza, mi sono tuttavia quasi sempre divertita. Magari non abbiamo mai fatto niente di che, a parte qualche serata a Perugia o Terni, ma l'importante era stare insieme. L'unica volta in vita mia che ho visto i ragazzi uniti è stata durante il periodo in cui tutta Todi era bloccata a causa della neve. Tutti i ragazzi si ritrovavano in piazza o sulle scale di San Fortunato. Era bello perché, pur essendo quasi obbligati ad uscire in quei posti per incontrare gente, si stava bene, poiché si stava tutti insieme e si giocava con la neve. E quello ci bastava.

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?

Per quanto riguarda i giovani più piccoli di me, sono un po' impreparata. Non ne conosco molti, però li osservo tramite mia sorella più piccola. A volte noto davvero un abisso tra i ragazzi nati prima del 95 e quelli del 95 in poi. Ovviamente non mi permetto di generalizzare, però ho assistito a discorsi e situazioni molto deludenti che mi fanno pensare in questo modo. Comunque, preferirei non esprimermi.
Una cosa che vorrei vedere a Todi? La rocca pulita e rinnovata. E' un posto così bello e pieno di ricordi per tutti noi che merita di essere curato. Io ho sempre avuto quest'idea in mente. Vedo sempre i ragazzi della Caritas soli, abbandonati a loro stessi, senza niente da fare che ritrovano rifugio in una bottiglia di birra. Perché non assumerli e fargli curare la rocca? Spero solo che la situazione cambierà, spero che si faccia politica in modo diverso, senza insulti e ricatti, senza diffamazioni e minacce, utilizzando soprattutto il compromesso ed il confronto sano. Le ultime elezioni mi hanno lasciata sconcertata.
 La cosa che vorrei di più? Che tanta gente si mettesse definitivamente da parte e lasciasse il posto ai legittimi eredi: i giovani.

9 commenti:

  1. I miei più sentiti complimenti ad una ragazza che qualsiasi cosa farà, la farà sicuramente bene.
    Mario

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  2. Intervengo perchè a noi italiani fanno apparire sempre come la coda del mondo e non sappiamo le lingue e non studiamo abbastanza e invece guarda qua che fior fiore di giovani che abbiamo!Bravissima Maria, complimenti davvero!

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  3. Maria, forse sarebbe meglio dire la sua esperienza di vita, pone tre questioni importanti. La prima è la esigenza di aver approfondito, attraverso viaggi all'estero, la conoscenza in primo luogo dell'inglese. L'unica nazione in cui i giovani non lo conoscono è l'Italia. La seconda è sulla politica: come sia che i giovani non ne vogliano sapere o che la politica li allontani è venuta l'ora che entrino in essa, come vogliono. La terza è relativa alla questione eventi culturali o ludici. Bisogna realizzarli comunque, anche non inseriti in programmoni festivalieri perchè quello è il futurodella partecipazione.

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  4. I comizi in classe fanno bene, fa bene dire cose stupide e allenarsi nell'esercizio espositivo e argomentativo. Meglio sentir dire da un ragazzo "Viva Che Guevara" o "Viva Berlusconi!" piuttosto che sentirgli dire "So tutti uguali, chemmefrega, basta che fo i soldi". Gravissimo evitare di fare comizi in classe perché è una pratica di allenamento mentale, di formazione culturale: il giovane si confronta con gli altri, smussa piano piano certe sue convinzioni intransigenti, si interroga di fronte a pensieri completamente opposti ma altrettanto ben argomentati. La scuola è confronto in sé, si deve badare poco ai contenuti, quelli cambiano presto, si tratta di ragazzi!

    Non capisco che energia ancora sarebbe Maria per Todi, cioè rappresenta una classe di persone? In tal caso posso capire ma di storie come la sua ne conosco moltissime!

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    1. Carissimo Anonimo,
      Non mi reputo un'energia. Ho 19 anni, sono una ragazza come tante altre che ha appena cominciato il suo percorso. Le altre interviste riguardano ragazzi molto più grandi di me, dunque penso sia anche normale trovare la differenza.
      Magari la mia storia non sarà né interessante né speciale (forse per te), ma Andrea mi ha chiesto di raccontarla, e così ho fatto. Mi piace il suo progetto e spero che altri ragazzi lo aiutino.
      E per la cronaca, i comizi sono giusti quando bilanciati, ovvero quando sono presenti i rappresentati di entrambe le parti, no uno solo. Troppo facile, non credi?
      Mi dispiace che la mia intervista ti abbia turbato.
      Maria

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  5. Tutti i giovani di Todi sono energie per Todi, non esiste distinzione e da quello che vedo Andrea ne sta raccogliendo il più possibile proprio per farli conoscere per far vedere che ci sono!Basta con le solite polemiche!Complimenti Maria continua ad essere ambiziosa, è molto importante nella vita, a discapito di quello che si dice!

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  6. Ah ok. No perché finora gli intervistati avevano ciascuno una peculiarità e dei traguardi raggiunti. Era solo per capire. La polemica dietro una domanda la vedrà lei, io dietro una domanda ci vedo solo senso critico e libertà di pensiero. Basta con i carrozzoni buonisti!
    Auguri a Maria e a tutti i ragazzi di Todi!

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  7. Cara Maria,
    mi dispiace che tu ti sia offesa perché se rileggi attentamente non credo di averti mai offesa e ti ho anzi fatto i miei migliori auguri! Ho solo contestato una tua idea circa i dibattiti scolastici. A proposito ci tengo a puntualizzare che la tua obiezione non sia molto solida: non esistono dibattiti sbilanciati a priori. Uno si trova in un dibattito ed esprime la propria idea, sia che si è soli che se si è in maggioranza. A scuola fanno selezioni politiche all'ingresso? Non mi pare. A scuola ci mandano i rappresentanti di partito? Non mi pare. Quando siamo a scuola, di fatto, siamo in un luogo pubblico, in cui ci si confronta con campioni statistici di popolazione giovanile, mica siamo a Ballarò che dobbiamo avere garantito il contraddittorio. Nella vita reale non esiste garanzia perpetua di contraddittorio. Cos'è, siamo disposti a discutere solo se siamo la maggioranza? Di questo passo Gandhi, Che Guevara e Gesù se ne sarebbero stati sui corridoi a bere l'Esta-thè... Coraggio, fermezza, intelligenza! Tranquilla, la tua intervista non mi ha turbato. Come mai avrebbe potuto?

    Ad ogni modo torno a farti i miei auguri per il tuo futuro. Mi sembrava abbastanza chiaro che le mie "obiezioni" fossero rivolte alla scelta dell'autore dell'intervista e non alla tua persona: siamo in un paese libero, no? ;)

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