mercoledì 6 febbraio 2013

ENERGIE TUDERTI: VALENTINA PARASECOLO


Scusandomi con i visitatori del blog per questi ultimi giorni di mia scarsa presenza, dovuta a motivi di lavoro, li voglio rassicurare: si riparte alla grande!
E con quale personaggio!!!
Con l'intervista a Valentina Parasecolo, una persona che stimo moltissimo, sia dal punto di vista umano sia su quello della professione di giornalista, in cui si impegna da sempre con dedizione (e anche con successo, a dir la verità).
Buona lettura.


Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.


Ho 28 anni, ho vissuto a Todi fino a 19 anni, poi mi sono trasferita a Perugia. Mi sono laureata in Scienze politiche, nel frattempo ho studiato e fatto stage all’estero. Due anni fa sono entrata alla Scuola di giornalismo di Perugia e da poco sono giornalista professionista. Ho fondato un blog (ilbureau.com), vinto alcuni premi, fatto una quantità disumana di stage, collaborato con diverse testate e da qualche mese abito a Roma grazie alla borsa Schuman del Parlamento europeo. Mi occupo di comunicazione.
E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?
Todi, sebbene un po’ isolata rispetto ad altri centri umbri, non dorme: molti ragazzi suonano, fanno teatro, si dedicano alla danza... Mi sembra che il problema dello sviluppo delle iniziative sia in parte legato alla forza imprenditoriale e associativa del posto. Secondo me mancano locali, punti di ritrovo gestiti con lungimiranza e modernità. A parte dei casi virtuosi, quelli che ci sono spesso sono lontani dagli standard di città simili a Todi per grandezza e vocazione turistica. Questo non aiuta la realizzazione dei progetti dei giovani che spesso richiedono interlocutori sensibili e spazi adeguati per concerti, spettacoli, feste, esposizioni.
Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

Come giornalista e blogger mi interessa la comunicazione sul web. Forse Todi, che ha un potenziale attrattivo enorme, potrebbe essere promossa in modo più coraggioso nel mondo attraverso i nuovi strumenti che costano poco e possono essere di grande efficacia.
La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.


15 anni. Di mattina, poco prima che finisca la scuola, io che per timidezza ancora mi vergogno a passare per il Corso e allungo la strada camminando a testa bassa per vicoli dimenticati. Di pomeriggio, io e Debora che trascorriamo ore lungo la passeggiata a parlare di amori mai nati mangiando le patatine comprate in piazza Jacopone. Di sera, io e la nonna che guardiamo i film horror di Italia Uno mentre dal giardino Francisci le voci del cinema coprono quelle della tv.
Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?


Mi viene in mente una frase di John Stuart Mill: “Se per opporci aspettiamo che la vita sia ridotta quasi completamente a un unico tipo uniforme, qualsiasi deviazione da quel tipo verrà considerata empia, immorale, e addirittura mostruosa e contro natura. Gli uomini perdono rapidamente la capacità di concepire la diversità, se per qualche tempo si sono disabituati a vederla”. Amate Todi, scopritela, cambiatela, vivetela. Ma se potete, viaggiate e visitate anche altri luoghi, apritevi e macinate esperienze. La nostra identità si costruisce attraverso la conoscenza di quello che non ci piace, che non ci va, attraverso fallimenti e rifiuti, attraverso il confronto con l’altro.

9 commenti:

  1. "Di mattina, poco prima che finisca la scuola, io che per timidezza ancora mi vergogno a passare per il Corso e allungo la strada camminando a testa bassa per vicoli dimenticati. Di pomeriggio, io e Debora che trascorriamo ore lungo la passeggiata a parlare di amori mai nati mangiando le patatine comprate in piazza Jacopone. Di sera, io e la nonna che guardiamo i film horror di Italia Uno mentre dal giardino Francisci le voci del cinema coprono quelle della tv". Bellissime immagini, adoro la tediosa e languida estate tuderte. Brava. Nicola Mechelli

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  2. Sa scrivere. E pensa, che oggi è sempre di più considerato un optional.Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista sui fattori che bloccano i progetti innovativi in Todi. Su questo è stata (volutamente?) carente.

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  3. Ha un volto luminoso che diffonde serenità e da la sensazione di una grande forza di volontà. Auguri per la vita e per la professione!!

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  4. Grazie della lettura, dei complimenti e degli auguri.
    Per quanto riguarda i fattori che bloccano i progetti innovativi, non vorrei annoiare. Con il mio blog, che raccoglie il lavoro di una squadra di ricercatori, designer, giovani giornalisti, scriviamo spesso delle cosiddette "smart cities", le città intelligenti. Ci occupiamo, insomma, di indagare come in Europa venga declinata questa idea. Cosa significa vivere in una città intelligente? Direi, ma potrei sbagliarmi, che significa:
    1) vivere in una città che sa chi è e che
    2) sa offrirlo, renderlo facile, fruibile, innovativo.

    1) IDENTITA'
    Come tutti sanno, alcuni fattori geografici e infrastrutturali penalizzano la massa del flusso turistico che porta soldi incoraggiando e finanziando iniziative. Per capirci, Todi non è Orvieto con un'autostrada che collega Firenze a Roma a due passi. Siamo in una città più isolata. Questo isolamento, però, può essere una forza, un elemento di fascino, del resto colto da tutte le persone che decidono di trasferirsi a Todi da altri città, Paesi, continenti. Todi, almeno per me, è un gioiello misterioso pieno di storia, a volte nascosta, che sorge al centro di una campagna armoniosa eppure sublime.
    In questo senso va valorizzata ripensandone l'identità culturale (a mio avviso un po' fraintesa negli ultimi anni). Va ricostruita l'idea che sia un luogo dove seguire iniziative, eventi, festival e percorsi enogastronomici, paesaggistici, artigianali unici, che non troveresti in tv -penso a certe piuttosto recenti politiche culturali- o in una grande città.

    2) INNOVAZIONE
    Ricostruita l'identità, la si può rendere "nuova"? Sì. Come?

    a) avvicinandola al resto del mondo.
    Ad esempio, a Perugia sono due anni che esiste COMMA, un festival in cui giovani artisti internazionali "adottano" delle zone pubbliche, spesso dismesse o abbandonate, e le valorizzano rendendole delle vere opere con installazioni, colori, ecc. Come sarebbe avere un evento che associa gli artigiani locali ad alcuni di loro, facendoli lavorare a singoli progetti? Come sarebbe impegnare studenti nelle opere? Come sarebbe avere un pezzo di città su cui siano visibili il lavoro e la creatività di chi ci vive?
    https://www.facebook.com/CommaArtCityProject/photos_stream
    Insomma, bisogna partire dalla nostra forza per legarla a quella di chi viene da fuori. Va creato un ponte.

    b) sforzandoci di essere meno chiusi.
    Come ho accennato, alcuni spazi a Todi sono gestiti con poca visione, poca lungimiranza. Non parlo solo di luoghi pubblici che potrebbero essere sfruttati, ma anche di associazioni e privati un po' addormentati. Torniamo a Orvieto. Fate un giro per il centro e ditemi se trovate un bar a cui ti devi alzare dal tavolo per chiedere un menu e fare l'aperitivo con quattro patatine, se va bene. A Todi, in alcuni posti del centro, ancora succede. Questo poteva andare dieci anni fa. Oggi non va più. Bisogna essere competivi per essere attrattivi. Se punti a essere attrattivo, non puoi che essere intraprendente, tentare di comunicare con i giovani, offrirgli spazi, inventarti idee.

    c) sfruttando la tecnologia.
    Valorizzare la tradizione e la cultura di un posto significa sfruttare, no negare, gli strumenti che abbiamo oggi. Mio padre è un intarsiatore. Stiamo discutendo molto di come utilizzare il web per espandere la clientela. Ma se non hai un figlio a cui interessano queste cose, diventa costoso anche solo fare un sito. Qui le associazioni di categoria potrebbero investire un po' più su piattaforme che consentano la creazione di pagine web decenti per artigiani e piccoli imprenditori.
    Tutta la città, del resto, va messa in rete. Todi Ora è uno degli esempi di un fermento che esiste. Va esteso con più capillarità e professionalità al tessuto istituzionale ed economico.

    Ecco, mi sa che alla fine ho annoiato. Spero, almeno, di avere risposto un po' alla domanda.
    Valentina

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  5. vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiii grade vale

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  6. Non ci hai annoiato affatto. Hai semplicemente dimostrato che avevo ragione: potevi dire di più perchè, se sente, sei una che non parla a vanvera e si prepare e studia. Ok!

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  7. Ottime considerazioni, complimenti!!!Non conoscevo questa ragazza, di cotanta bellezza tra l'altro!

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