martedì 24 febbraio 2015

BASTA CON I SEPOLCRI IMBIANCATI


             
Ai miei amici fb di sx: non minimizzate, fatevene una ragione, una schiera di attori, registi, uomini e donne di cultura, giornalisti, tutta gente di qualità, autoclassificatisi sempre di sinistra, sono o saranno inquisiti per mazzette in nero ed esportazione di capitali all’estero. Se poi saranno o no colpevoli lo vedremo, anche se per Paoli e per quelli del Grinzane con le caviglie azzannate dal Soria, sarà ben difficile uscirne puliti.

Ai miei amici fb di dx, che, stavolta giustamente, la buttano in gazzarra: state attenti perché vi state dando la zappa sui piedi. Perché? Vediamo. Provate anche Voi, almeno una volta, a ragionare, a fare uno straccetto di analisi storica: perché è da queste cose che può rinascere una destra liberale.

Non è che questo comparto di belle persone inquisite siano solo quelli di sx all’interno di un mondo variegato, essi sono una parte di tutta la intellighenzia italiana che è da sempre (al netto di Barbareschi, che fa la figura del soldato giapponese nella giungla del postguerra), nella sua totalità, chi più chi meno, al di là del solco della destra. E la cosa nasce dal dopoguerra, quando la sinistra (leggi PCI) si pose il problema di un rapporto organico con gli esponenti della cultura dell’epoca, compresi quelli ex fascisti. 

Nacque una operazione pervicace e continua di collegamento strategico con quel mondo, che, in cambio dell’appoggio (perché non dirlo, fatto anche di prebende), oltre alla immagine, dava un’altra cosa importante: la formazione culturale per generazioni di quadri, che faceva il paio, per essi, con il curriculum guadagnato sul campo delle sezioni e delle Istituzioni.

E la Destra era fuori. Fino al Berluska, il quale ha nel ’94 l’opportunità storica di saldare il conto della storia. Lui, infatti ha Tv, giornali, media e può iniziare a fare politica culturale. Si sa come è finita: lui fa solo i soldi e se ne frega. Così i quadri non ci sono più, parlo di quelli nuovi; e, per averne qualcuno, si fanno le selezioni come per Sanremo.


Tutto ciò per farVi capire che, quando parlate di queste cose, sotto sotto, fate una ulteriore ammissione di fallimento storico, culturale e politico della destra. D’altra parte ci sarà un motivo se, a fronte di una maggioranza politica di centrodestra del corpo elettorale italiano, mediamente, le buscate sempre.

sabato 14 febbraio 2015

BUONGIORNO CORECOM




La nomina delle tre Professioniste al CORECOM umbro ha, per ora (per la valutazione gestionale c'è tempo) 3 lati positivi:



-risancisce la regola di buon senso che, per svolgere incarichi di natura tecnica, occorra un curriculum professionale
-ha le caratteristiche dell'inizio di uno spoil system complessivo non più procastinabile nella nostra Regione se si vuole combattere il clima diffusamente conservativo
-implicitamente riconosce l'errore di avere in precedenza nominato Politici di professione, come il Capanna (se mi sbaglio e aveva un sacco di titoli vi prego di correggermi), indicato, probabilmente, dalla estrema sinistra umbra.


Per finire, tutta la vicenda mostra, se ve ne fosse bisogno, la inconsistenza giornalistica del Giletti, il quale, invece di approfondire QUESTI aspetti e scrufugliare su quelli squisitamente gestionali, l'ha buttata in rissa. Con il risultato di avere pareggiato Capanna nella nostra, per quello che conta, personale disistima.

LA FAMIGLIA ADDAMS VA IN VACANZA SULL'AVENTINO !!!



Finalmente si vede la fine del bicameralismo (im)perfetto. Con la famiglia Addams che va in vacanza sull’Aventino.

Anni e anni di immobilismo politico al grido di “si fanno le riforme solo se siamo tutti d’accordo”, hanno ridotto il Paese ad un vascello senza comandante e molti Schettini a bordo. Dove, per prendere una decisione legislativa in Parlamento, anche la più insignificante, occorre passare come minimo per due letture, una in Senato e una nella Camera dei Deputati, poi sotto il giogo di migliaia di emendamenti e inutili postille: con il risultato di una inefficienza notevole della filiera decisionale.

Nella migliore delle ipotesi, così, si realizza che, per attuare una leggina, occorrano tempi biblici e, nella peggiore, lo sbarco di essa nel porto delle nebbie;  che il bastone del comando vero insomma, continua ad essere tenuto, come sempre, dalla burocrazia e dalle Caste.

Un sistema inefficiente soltanto italiano a dire la verità: in ogni parte del mondo, dove vige la democrazia rappresentativa di stampo liberale, esiste una sola Camera con potere decisionale e chi vince le elezioni, un minuto dopo la chiusura delle urne, può dare attuazione al programma, sotto la ovvia sorveglianza e il controllo della minoranza.

Il governo ha portato avanti, perciò, la riforma del bicameralismo cosiddetto perfetto ed ha sollecitato, in Parlamento, il coinvolgimento delle opposizioni, come di regola: una riforma che andava votata per semplice buon senso.

Bene, è successo il finimondo: che fosse lecito attendersi le contestazioni sguaiate di una Forza Italia ormai non solo cinghia di trasmissione di Mediaset ma anche delle sue oscillazioni borsistiche, era implicito; così come le intemerate leghiste sulla falsariga della Le Pen in Francia; non ci aspettavamo però l’atteggiamento dei grillini (fino ad ora pronti a spiegarci sempre la loro battaglia per la innovazione), i quali, oltre allo scontato diniego, hanno messo in scena una sceneggiata pazzesca.

La quale, però, un pregio lo ha avuto: i grillini finalmente, dopo anni di tentennamenti, hanno trovato la loro identità politica. Essi sono a parole per cambiare e, nei fatti, contro il cambiamento riformista e a favore del mantenimento conservativo dello stato quo. Posizione plasticamente evidenziata nella bella foto di gruppo, in cui, disposti a raggiera assieme agli altri, si pongono a difesa del loro vero capo. Il Brunetta.

Allegra brigata, vita beata. Auguri.


lunedì 9 febbraio 2015

INTERVIENE MASSIMILIANO GIOFFRE


Non amo alimentare le polemiche inutili ma credo sia doveroso chiarire la mia posizione riguardo al Consiglio comunale convocato per il 3 febbraio 2015 per rispetto del mandato elettorale affidatomi. Sono mancato due sole volte alle sedute del Consiglio comunale in 32 mesi di esperienza politica nella massima assise della città: la prima il 27 dicembre 2012 per una visita medica per i miei figli fuori città, programmata con sei mesi di anticipo; la seconda lo scorso martedì per un improvviso e non prevedibile contrattempo sul lavoro per il quale ho inviato un messaggio di scuse al Presidente del Consiglio comunale da estendere al Sindaco e ai colleghi consiglieri utilizzando la posta elettronica certificata.
Sfido i colleghi consiglieri di centrodestra che si sono prodigati in questi ultimi due giorni nelle consuete farneticanti strumentalizzazioni a dimostrare di avere totalizzato un numero maggiore di presenze in Consiglio comunale e di aver sempre garantito la presenza trattando di questioni riguardanti gli interessi di singoli cittadini o di tutta la collettività.
E’ molto tempo che non si sente parlare di politica il centrodestra tuderte, ammesso che lo abbiano mai fatto anche quando erano al governo della città. 
Purtroppo gli esponenti di spicco del centrodestra sono troppo impegnati a pontificare dall’alto della loro inconsistenza, ad attaccare vilmente sul piano personale chi sta cercando di lavorare onestamente per migliorare la gestione della Veralli, a cercare ogni minimo espediente per strumentalizzare i fatti al solo scopo di dimostrare di esistere ancora, soprattutto a se stessi.

domenica 1 febbraio 2015

IL SOTTOPANZA DELLA DESTRA DI PANCIA E IL GRILLINO SUBACQUEO

               



I dati politici certi che escono dalla vicenda Mattarella sono, aggravati, quelli di sempre:

1)La POLITICA, quella VERA, fatta di scelte strategiche e tattiche ma anche di sudore e sangue, nel nostro Paese, si svolge, TUTTA e per esteso, all’INTERNO del PD, sempre più il Partito che nella crisi regge da solo l’intero quadro politico, sempre più l’unico referente per l’estero, sempre più l’unica cerniera tra l’opinione pubblica tentata dall’antipolitica e le Istituzioni.

Che poi al posto della vecchia guardia sia subentrato il Renzi (un po’ come inserire il biturbo ad una solida macchina d’epoca), non fa altro che certificare un ulteriore cambio di passo verso un rinnovamento insperato. Troppa grazia.

2)Il grillino dirigenziale è sempre più simile o a un giocatore che si ritiene esperto di poker e che si siede al tavolo portando le carte per la canasta o a quel bel tipo di spiaggia che, mentre tutti gli amici socializzano sul bagnasciuga, si immerge con la tuta da sub e riemerge solo a tarda sera. Vuole raccontare delle cose belle che ha visto ma non c’è più nessuno.

3)Nulla di nuovo sotto il cielo colmo di nuvole scure della Destra. Detto che, qui da noi, quella lib-conservatrice, salvo la ottocentesca non è mai nata e che quella fascista, la almirantiana, la finiana infine, sono state sempre prive di un retroterra culturale strategico e programmatico (al netto del conservatorismo cattolico), l’unica vera opportunità ce l’ha avuta il Berluska. Lui aveva risorse, i quadri, le TV, i giornali per poter fare una operazione culturale di stampo liberale, su cui avrebbe dovuto fondare la formazione di nuovi quadri. Anni sciupati (ma non per sé) che hanno ricondotto la Destra alla sua unica vocazione, LA PANCIA. Che, come è risaputo, forma solo SOTTOPANCIA.

4)Sulle maceri fumanti della Destra l’unico tentativo politico degno di nota è quello del duo Lega/Fratelli d’Italia: non per Feltri ma perché provano ad unirsi su di un programma comune.

5)E gli altri? Il nulla dell’ammuina dei piccoli partiti. Prendiamo lo Tsipras: tutti i radicalchic a dire che son come lui. Solo che al posto della solidarietà vera espressa da quel movimento in anni di cooperative, di mense per i meno fortunati, di battaglie vere contro l’Europa, i nostrali se la cantano e se la sonano al solito convegno al Capranica, al solito ristorante del Testaccio, dopo il solito coktail del solito sabato prefestivo. Massepò?


6)Una nota molto settica: 13 candidati Massoni, la Massoneria che dietro le quinte fa chissacchè e poi vince sempre un cattolico. Vuoi vedere che tutte quelle dietrologie le mettono in giro loro? Sennò nse spiega.

VERALLI: "COME COLUI CHE GUARDA IL DITO INVECE DELLA LUNA "

Come colui che guarda il dito invece della luna, così la destra tuderte, affetta da evidente amnesia storica, guarda ai provvedimenti assunti da Veralli Cortesi negli ultimi tempi tacciandoli di mala gestione e paragonando gli attuali amministratori di Veralli a quelli di un tempo di Camevat. Dimenticano o fingono di dimenticare la storia degli ultimi anni di gestione della Residenza Protetta e il contesto in cui ci troviamo oggi.

Se la prendono, furbescamente, con un ex funzionario pubblico di specchiata moralità e di indiscussa professionalità come il Dott. Alfonso Gentili, nominato dal Sindaco Rossini nel CdA di Veralli insieme a giovani professionisti, che mettono a disposizione le loro competenze per assicurare il buon andamento della gestione dell'Ente, per dare attuazione al lascito testamentario nel rispetto degli indirizzi dati dal Consiglio Comunale di Todi.

Agli smemorati facciamo sommessamente notare che fu proprio Ruggiano a nominare ex dipendenti di Camevat nei CdA degli Enti tuderti e che fu proprio uno di quei CdA a stabilizzare, con un ottimo contratto, un altro ex dipendente della stessa Coop, evidentemente ritenendo questi signori degni della fiducia necessaria per il compito che gli veniva affidato, pur essendo stati coinvolti in quella che viene da loro definita una gestione fallimentare.

I fatti però sembrano proprio smentirli, in soli sette mesi la nuova gestione ha già fornito buona prova di sé: con la revisione dello Statuto ad esempio, che prevede, in particolare, la netta separazione tra i compiti di indirizzo e controllo politico che spettano al CdA e quelli di gestione che spettano alla struttura amministrativa, Veralli sarà pronta a svolgere il compito, che la  nuova Legge Regionale  di riordino delle ex IPAB assegna a questi Enti, per concorrere alla programmazione, all'organizzazione e alla gestione dell'attività della Residenza Protetta nell'ambito del sistema integrato di interventi e servizi sociali del nostro territorio che registra il più alto indice di invecchiamento della popolazione della regione.

La ristrutturazione dell'antica sede della residenza per anziani, che ha consentito di ottenere il servizio di Residenza Protetta, ha dato avvio alla necessaria riconversione patrimoniale prevista da un apposito piano economico finanziario varato dal CdA a guida Marconi e di cui non si è vista traccia nella gestione Mallozzi. Il nuovo CdA di Veralli, guidato da Gentili,  ha quindi avviato un piano per la riconversione del patrimonio dell'Ente che consentirà di aumentarne la redditività e ridurre l'indebitamento.

Altro risultato importante, anche questo invertendo la tendenza della passata gestione, è la riduzione della spesa corrente realizzata attraverso la revisione dei contratti del personale attivando la buona pratica della stipula di convenzioni con altri enti, per incrementare il livello delle professionalità senza assunzioni in pianta stabile e non pregiudicare la possibilità di futuri nuovi assetti della struttura amministrativa in vista della trasformazione prevista dalla L.R. 25/2014.

Da ultimo, ma non meno importante delle cose fin qui elencate, ricordiamo che è in corso la procedura di gara per l'affidamento del servizio di gestione della Residenza Protetta, proprio quella procedura avviata per ben due volte dal CdA nominato da Ruggiano e ritirata, la prima volta, perché non conforme agli indirizzi politici dettati dal Consiglio Comunale e annullata, la seconda volta, da un provvedimento del TAR (sic!).


Dunque una domanda sorge spontanea, dai fatti elencati quale risulta essere la gestione fallimentare? E qual è il vero obiettivo della destra tuderte? Forse gettare fumo negli occhi per nascondere i propri fallimenti? La risposta ai cittadini.

Partito Democratico Todi