mercoledì 20 giugno 2012

COME STANNO LE COSE!!!



TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE IL CITTADINO SUL PATTO DI STABILITÀ INTERNO

Il patto utilizza un meccanismo di calcolo complesso a “saldo misto” che, in forma semplificata, somma il saldo della parte corrente (entrate meno
spese) e il saldo della parte per investimenti (entrate meno spese) dell’anno.

 Per il rispetto del Patto dal calcolo finale deve risultare ogni anno una differenza per un importo positivo predeterminato e via via crescente .Tale meccanismo non considera le entrate da assunzione dei mutui e le uscite relative al rimborso della quota capitale dei mutui.

Entrate correnti: imposte e tasse comunali, trasferimenti da altri enti pubblici e proventi da servizi erogati dal Comune

Spese correnti: spese legate al funzionamento del Comune, alla manutenzione ordinaria dei beni comunali e ai servizi erogati,spese per interessi ammortamento mutui

Entrate per investimenti: finanziamenti statali per la realizzazione di opere pubbliche e trasferimenti in conto capitale da parte di altri soggetti, come i proventi da attività edilizia dei privati (oneri di urbanizzazione)

Spese per investimenti: spese per acquisti di beni durevoli mobili (arredi, attrezzature, automezzi, ecc.) ed immobili,interventi di realizzazione e/o manutenzione straordinaria di opere pubbliche (strade, fognature, ecc.)

Il mancato rispetto del patto di stabilità comporta pesanti sanzioni a carico dell'ente inadempiente,previste nell'anno successivo a quello dell'inadempienza, quali:

la riduzione dei trasferimenti dello Stato dovuti agli enti locali in misura pari allo scostamento tra il risultato registrato e l'obiettivo prefissato. In altre parole, meno soldi versati dallo Stato al Comune;

il divieto di impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio. In
altri termini, il Comune dovrà ridurre le spese per le manutenzioni ordinarie (strade, verde pubblico, ecc.), dovrà ridurre drasticamentel’erogazione dei servizi assistenziali o il sostegno a tante iniziative;

il divieto di ricorrere all'indebitamento per finanziare gli investimenti, ovvero l’impossibilità di contrarre qualsiasi mutuo per la realizzazione di
nuove opere pubbliche (strade, scuole, marciapiedi, ecc.);

il divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia di contratto. Questo comporterebbe un
rallentamento dell’attività amministrativa con forti difficoltà nel dare risposte alle legittime istanze dei cittadini.

La cassa non c'entra nulla. Un comune che viola il patto di stabilità non è nè un comune dissestato nè un comune indebitato.

La difesa di Antonino Ruggiano non c'entra nulla con quanto da noi denunciato.

Ribadiamo che al 13/06/2012 il monitoraggio del patto di stabilità è di 4009820,13 euro.

Andrea

4 commenti:

  1. CIOè MA QUESTO HA CONFUSO IL VERBALE DI CASSA CON IL PATTO DI STABILITA'????E C' HA ANCHE AMMINISTRATO?

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  2. ahahahahah l'avevo notato anche io che quando parla di te scrive Sig. Vannini. Ma ti sei sposato Andrè?Almeno scrivesse signorino...Ma non siete cugini poi????Ricordategli che stiamo a Todi che mesa che se l'è dimenticato. ciao Andri e continua cosi
    Giulia

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  3. Va bè dai banale populismo, a parte quelli che gli vanno dietro sempre qualsiasi cosa dice (sono sempre quel centinaio tra l'altro) la gente oggi è informata dai...Alquanto banale tutto questo, come sempre. Pensate ad amministrare e no a queste sciocchezzuole!!!

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  4. E' sempre così: lo adulano talmente quelli delcerchio magico che lui è disconnesso dalla realtà. Anche da quella dei bilanci.

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