martedì 27 febbraio 2018

METTIAMO PIÙ MINNITI NEL MOTORE DELLA SICUREZZA DEGLI ITALIANI



Per capire tutte le difficoltà in cui è stato costretto a muoversi il Ministro degli Interni, in fondo, basta citare, nel cambio negativo subculturale, l'uso che ormai si fa della parola straniero: una volta ci indicavamo un turista e oggi, purtroppo, le categorie di nero, di islamico, di immigrato, di clandestino e tutte quante nella accezione opposta a quella di Italiano, con una connotazione chiaramente razziale e poi semplicemente razzista.

Ora, senza però chiudere gli occhi sul flusso così inizialmente caotico da determinare i rimbalzi di risentimento e rancore dei cittadini, anche di quelli nient'affatto razzisti ma solo gente perbene giustamente preoccupata per l'oggi e per il domani, ci sembra ancora più da lodare il positivo approccio di Minniti nella gestione di questi dossier così problematici della sicurezza e della immigrazione: una seria politica di controllo degli sbarchi unita ad una accoglienza tanto solidale quanto finalmente mutuata con accordi precisi con gli altri Paesi Europei (i cosiddetti “furbetti”) per una più equa distribuzione dei migranti e con razionali interventi nel mondo arabo del Mediterraneo sulla scia del “lodo Moro” che tanti danni ha evitato all'Italia.

Così pure l'emergenza Macerata, con il carico di illegalità e giustizie sommarie (anche la sede del PD attaccata a fucilate!), per di più nello svolgersi di una delle campagne elettorali più selvatiche della storia del Paese, è stato possibile affrontare e ricomporre con la posizione tradizionale riformista, che privilegia il senso dello Stato, una risposta seria alle esigenze di sicurezza dei cittadini e la difesa delle Forze dell'Ordine.

Niente a che vedere con le scellerate scelte di un Berlusconi che, all'epoca debolissimo, intristito (e noi insieme a lui purtroppo) e ricattato dagli scandali, dette il via libera ad un intervento militare in Libia senza un adeguato Progetto di ricostruzione di quel Paese.

Con la stessa superficialità nel settore insomma mostrata qui a Todi dal Vicesindaco Ruspolini, il quale promise, nel famoso comizio sulle scale del Duomo (più noto per essere stato l'unico momento fonico apprezzabile, nel senso che poi non ha più parlato) più controlli, più sicurezza, più ordine, cui è seguito, oltre al nulla di quanto sopra, più furti nelle abitazioni ma soprattutto con maggiore violenza.

Vi ricordate poi le mirabolanti ricerche promesse nei cassetti del Comune, che non hanno mai avuto alcun esito concreto se non una sequela di foto ridicole e lo sfoggio di un atteggiamento incautamente gladiatorio verso i dipendenti comunali.

ECCO PERCHE' A TODI VOTARE PD E' DOPPIAMENTE UTILE: NON DISPERDETE IL VOTO, VOTATE PD.

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