mercoledì 9 novembre 2016

SI FA PRESTO A DIRE TRUMP ....



Con la Brexit e la elezione di Trump è sancita nel 2016 la vittoria dei populismi esasperati di destra, che hanno come cardini della azione di governo (si fa per dire, ovviamente) oltre al leaderismo esasperato sia la noncuranza delle regole democratiche sia l'isolazionismo economico e le tendenze antimmigratorie al limite della violenza non solo verbale.

A differenza però dei radicali di destra e sinistra, i quali, se avesse vinto Clinton, avrebbero subito scomodato i Poteri Forti (tanto per dire di chi si parla, pensate che Trump ieri denunciava la presenza di brogli e oggi nega tutto), noi riformisti non possiamo che riconoscere il risultato elettorale, perché i cittadini che votano hanno sempre ragione. Tutto ciò al netto della preoccupazione, della tristezza, finanche della paura che ci suscita questo personaggio imprevedibile, iperegocentrico, di un cinismo pericolosamente estemporaneo.

Ci preoccupa soprattutto, vista la sua amicizia con Putin, l'Europa schiacciata tra i due blocchi populisti (chi sarà il prossimo dopo la Crimea?). 
Vedremo. Oggi siamo sconcertati e quasi senza parole ma, da domani, credo che il PD debba fare una seria riflessione sui motivi di una disfatta del genere, sulle zone di ombra che proietta nel mondo e, soprattutto, su come rispondere con forza.

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