giovedì 11 dicembre 2014

ENERGIE TUDERTI: ENRICO SALVATELLI


Quello che non dice di lui: ha fondato LA PECORA NERA, insieme ad altri due ragazzi, un' associazione giovanile dinamica ed energica ed ha curato la grafica e l'organizzazione di moltissimi eventi importanti avvenuti negli ultimi anni in città.
E' creativo, sveglio, originale e, cosa da non poco conto, un ottimo amico.
A voi l'intervista a Enrico Salvatelli.
Buona lettura.


 Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro. 



Sono Enrico Salvatelli, ho 22 anni e sono nato a Todi. 
Attualmente sono laureando presso la facoltà di Architettura di Firenze, al corso di Disegno Industriale. Nell’ultimo periodo mi occupo della grafica, della comunicazione e del light-video project del nuovo locale notturno tuderte “Barabba”. Posso definire questa mia ultima occupazione come la sintesi di ciò che io amo fare: applicare l’arte e la creatività per la collettività. Mi definisco POP nel senso artistico del termine. 



E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici? 



Negli ultimi dieci anni Todi è stata vittima di un campanilismo che ha portato all’immobilità turistica, culturale e quindi economica. Spesso viene utilizzata come capo espiatorio la corrente amministrazione comunale, forse perché la cosa più facile da fare. Purtroppo nessuno è capace di prendersi le proprie responsabilità e aspetta che l’opportunità gli cada dal cielo. Che lo si voglia o no, la politica serve, nella normalità della gestione sociale. Quello che non serve è il partitismo, il volersi schierare a priori, facendo valere il pregiudizio. 
Personalmente non credo sia difficile per un giovane far sentire la propria voce. Non penso sia negata a nessuno la possibilità di dare sfogo alla propria intraprendenza e alla propria inventiva, specie in un contesto come quello tuderte. 
Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito alla nascita di numerose associazioni giovanili che hanno impiegato le loro energie al fine di ridare a Todi la vitalità che merita. 


Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli? 



Credo che la cosa più giusta da fare sia elaborare un piano d’azione che vada a fare perno sui punti di forza che Todi ha. 
Partendo dall’enorme potenziale artistico e culturale, punterei ad aumentare l’appetibilità della città per rimettere in moto la macchina del turismo che negli anni passati ha garantito il sostentamento economico di Todi. Proprio in merito a questo la mia tesi di laurea verterà sulla progettazione di un dispositivo interattivo che faciliterà la visita della città da parte dei turisti. 


La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai. 



L’estate si sa, è la stagione più intensa. Inevitabilmente porta cambiamento. Un po’ come quando ti lasci con i compagni di classe alla fine della scuola, per poi vederli a settembre. Alcuni più alti, altri dimagriti, altri ancora alle prese con le loro cotte estive. 
È il modo in cui mi piace vedere il cambiamento, nell’incoscienza di chi è giovane e ha tutto davanti a sé. 
È la metafora della vita, l’estate è esperienza, che inevitabilmente ci trasforma. Il nostro obiettivo è rendere le esperienze più ricche possibile. 
Che l’estate della nostra Todi non finisca mai! 


 Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro? 



Il mio invito è quello di non aspettare. Il momento opportuno non esiste, bisogna crearselo. 
Per farlo è però necessaria conoscenza e consapevolezza , non tanto quelle che la scuola insegna, ma, quelle che la scuola vi mette nella condizione di poter imparare. Non vi limitate allo studio di ciò che viene imposto, dedicate tutti voi stessi ad acquisire i mezzi necessari per fare ciò che vi piace. 
E se proprio ve la sentite di accettare il mio consiglio, l’ultima cosa che vi chiedo è: 
NON FATELO DA SOLI. Ascoltate soprattutto chi la pensa diversamente da voi.

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