lunedì 18 marzo 2013

ENERGIE TUDERTI: ANTONELLO PITARI



Ha un sacco di hobby tra cui la musica e credetemi è veramente un ottimo chitarrista. Ecco a voi l'intervista ad Antonello Pitari. Buona lettura.


Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.


Ciao mi chiamo Antonello ho 27 anni ed attualmente sto frequentando l’ultimo anno della Laurea Magistrale in Ingegneria Civile - Curriculum strutture, presso l’Università degli studi di Perugia. Mi sono diplomato presso il liceo classico Jacopone da Todi e ad oggi sono molto soddisfatto del mio percorso di studi poiché mi ha permesso di avere una visione abbastanza ampia in molte discipline. Sono una persona estremamente curiosa e questo mi porta ad avere mille interessi: malato di scienza e tecnologia, sport, amici, musica e fotografia alla quale ultimamente mi sto avvicinando. Di tutte la passione che più ha condizionato le mie giornate sicuramente è stata la musica.
Ho iniziato a suonare il pianoforte a 4 anni per poi passare alla chitarra; sono cresciuto in una casa in cui passando da una stanza all’altra ascoltavo papà suonare musica classica al piano ed il mio fratellino(l’unico musicista vero della famiglia) dedicarsi ai classici del jazz. La musica è la mia “isola che non c’è”. Nel mio futuro mi vedo impegnato nella professione per cui sto studiando cercando di rappresentare un punto di riferimento per gli amici, per la mia famiglia di origine e per quella che spero un giorno di crearmi.

E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

Penso che la situazione tuderte sia complicata. Sicuramente a Todi si sta bene, si vive bene se confrontiamo la nostra realtà con realtà magari più grandi ma questo secondo me non è un buon motivo per accontentarsi, per lamentarsi di tutto quello che ci può essere di nuovo, perché in fondo ”andava già bene prima”. Il Tuderte di fronte ad una nuova iniziativa esclama: “interessante!”. Dopo soli tre giorni si lamenta con impazienza desiderando che le cose tornino come al solito. Questo porta a bloccare ogni progetto innovativo. Tutte le cose invece vanno migliorate ed in un mondo veloce come il nostro penso che fermarsi a vedere la modernità che ci scorre di fronte sia sinonimo di sconfitta già in partenza. Non è vero nemmeno che a Todi mancano giovani con proposte potenzialmente vincenti, conosco tanti ragazzi con un buon curriculum scolastico, con delle belle idee in testa che magari vanno solo incoraggiati e stimolati. Molte volte i giovani sono frenati anche dalla paura di un giudizio comune che in una piccola città in cui ci si conosce tutti diventa più pesante. Sicuramente i canali organizzativi sono carenti, penso che le associazioni culturali e politiche debbano fare del tutto per dare ai giovani la possibilità di suonare, di ritrovarsi, di vedere mostre andare al cinema. Per fare ciò bisogna creare i “luoghi” adatti. Penso alla mia esperienza anni fa quando decidemmo di partecipare con un gruppo di amici al nostro primo Tuderock: fu un motivo di impegno, un mettersi alla prova che servì ad ognuno di noi per migliorare. Creiamo le occasioni, poi sarà compito di noi giovani sfruttarle.

Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

Nonostante ancora non so bene quale sarà il mio settore di competenza credo che le potenzialità della nostra città siano sotto gli occhi di tutti: interesse storico ed architettonico, una campagna invidiabile, buon cibo e cultura. Mi sembra scontato dunque dire che promuovere tutto ciò con un piano che riesca a far lavorare insieme i diversi settori sia un’idea vincente. Mi piace pensare che tutto questo possa essere accompagnato da un turismo ecosostenibile, creare zone in cui è possibile l’accesso internet gratuito, moltiplicare i poli di interesse(sfruttando ad esempio le strutture dell’istituto agrario per convegni scientifici) valorizzare le frazioni. Abbiamo tanto da mostrare ma spesso non ne siamo nemmeno a conoscenza; ognuno di noi deve divenire il principale promoter di questa città.

La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.

Una sola? Impossibile! Potrei diventare logorroico. Sicuramente le “chiacchierate”: i lunghi racconti che mi faceva il nonno d’estate durante i quali immaginavo la sua infanzia, le discussioni sulle scale del Duomo con gli amici in quelle sere in cui il sonno sembra essere allontanato dagli argomenti più futili, le confidenze fatte ad un amico durante “l’interminabile” giro di Todi.

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?

Non sono proprio il tipo adatto a consigli vari posso solo prendere spunto dalle mie esperienze: appassionatevi a tante cose differenti, fatevi prendere da queste, siate attivi. Oggi possiamo davvero aprire i nostri orizzonti ad una miriade di cose. Risulta molto più semplice viaggiare, studiare, conoscere grazie alla tecnologia e ad internet che è una fonte inesauribile di informazioni; serve solo l’interesse. Non ci manca nulla. Capite quali sono le vostre priorità. Ricordatevi sempre che siete circondati da tanti amici e tanti affetti. Non vi fermate ad aspettare.

5 commenti:

  1. Ama la sua città senza se e senza ma, lo si sente da ogni parola. Ma dove li trovi questi talenti così tudertissimi?

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  2. Bravo, complimenti!!!!

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  3. In bocca al lupo per la vita!!

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  4. Daje Antooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

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  5. W il capogruppo del gruppo 2. SPOTTED.

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