giovedì 7 marzo 2013

DUPLICE OMICIDIO DI PERUGIA


Il gesto di una persona malata ha sconvolto la vita di tre famiglie, delle colleghe e dei colleghi di due funzionarie della Regione Umbria che sono state uccise barbaramente mentre svolgevano il loro lavoro.
Colpisce il fatto che questa tragedia sia avvenuta in un luogo pubblico, come l’ufficio di un’istituzione pubblica e dunque di tutti, aperta ai cittadini che ogni giorno frequentano numerosi quel luogo.
Non si può non notare che tanta violenza sia stata rivolta anche contro l’istituzione che Margherita Peccati e Daniela Crispolti rappresentavano, in quanto lavoratrici impegnate nel compito di dare servizi ai cittadini per conto della Regione Umbria.
Questo gesto, come altri avvenuti negli ultimi anni in cui la crisi finanziaria, che strangola l’economia, portando all’impoverimento famiglie e imprese, si è trasformata in una profonda crisi sociale, è anche la manifestazione della sfiducia, dell’ intolleranza e anche della violenza  nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta.
La crisi economica e sociale, che può angosciare le persone al punto da impedire di vedere una qualsiasi via di uscita dalle enormi difficoltà in cui si trovano, può portare, in momenti di debolezza estrema o di malattia, anche a conseguenze estreme, come la scelta compiuta dal giovane imprenditore perugino questa mattina.
Ci sentiamo di dire che in questo momento la strada per uscire dalla crisi non possa essere l’isolamento e il risentimento ma la condivisione e la solidarietà tra le persone e la responsabilità e disponibilità di chi rappresenta le istituzioni, come Margherita Peccati e Daniela Crispolti facevano ogni giorno nel lavoro quotidiano e come ci ha testimoniato, in maniera toccante, la Presidente della Giunta Regionale, Catiuscia Marini descrivendo quanto era successo.
Le parole della Presidente dell’Umbria hanno saputo rappresentare i sentimenti e le opinioni prevalenti nei cittadini umbri. La capacità di comprensione di quello che si muove nella società sono un mezzo utile per trovare la strada per uscire dalla crisi e ridare speranza.
Vogliamo partecipare a quanto accaduto testimoniando la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime di questa enorme tragedia, in particolare a quella di Daniela Crispolti, nostra concittadina, ma anche alle lavoratrici e ai lavoratori che ogni giorno, come facevano Margherita e Daniela, svolgono il loro lavoro con dignità e rispetto verso gli altri.
Ci sentiamo di farlo anche con un piccolo gesto come quello di annullare  la tradizionale cena, che in occasione della Festa della donna avevamo organizzato anche quest'anno a Todi, per sentirci vicine a chi sta soffrendo la pena atroce della perdita di una persona cara.

Todi 06/02/2013

                                                                                                       IL COORDINAMENTO
                                                                                           DELLE DEMOCRATICHE DI TODI

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