martedì 16 ottobre 2012

TODI E PERUGIA!




Il Consiglio Comunale di Todi ha approvato il documento del CAL Umbria sul riordino delle province, secondo i criteri contenuti nella legge nazionale, prevedendo un percorso democratico attraverso i referendum che dovranno svolgersi nei comuni interessati al nuovo assetto, così come previsto dalla nostra Carta Costituzionale.

Todi e la Media Valle del Tevere, come da noi auspicato e richiesto, rimarrà nel territorio della Provincia di Perugia.

Fermo restando la nostra perplessità sulle norme varate in proposito dal governo nazionale, riteniamo che il riequilibrio rappresenti un forte segnale di unità dell’Umbria, sottraendola a pericoli di smembramento e di localismi che, in questa fase, sarebbero negativi per i cittadini e per i servizi.
Noi avremmo preferito un percorso diverso: modifica della Costituzione, soppressione di tutte le Province, articolazione del governo su tre livelli: Stato, Regioni,Comuni. Tutti conoscono però la difficoltà di questo percorso per l’opposizione delle forze di centro-destra, Lega in primis. E il centro-destra, nonostante le diaspore, mantiene ancora la maggioranza nel parlamento italiano.
E’ comunque un percorso che dovrà essere ripreso nella prossima legislatura.

Le nuove Province, così come delineate dalla attuale normativa, saranno più snelle negli organi: non ci saranno più elezioni dirette del Presidente e del Consiglio Provinciale, non ci sarà più la giunta.
I nuovi organi saranno: il consiglio di 10 membri eletto dai comuni facenti parte della provincia ed il Presidente scelto fra i dieci membri. Ciò comporterà risparmi e non sovrapposizione con gli enti elettivi: Comuni e Regione.

Stupisce, ma non troppo, che di fronte ad un dibattito che ha coinvolto tutte le istituzioni, le forze politiche, sociali, imprenditoriali e culturali umbre e che ha prodotto un risultato unitario, il centro-destra tuderte abbia assunto una posizione negativa con argomentazioni localistiche, demagogiche e false. Sulle Province sono contrari ad un percorso democratico in cui l’ultima parola spetterà ai cittadini con il referendum, mentre sulla riorganizzazione dei presidi di giustizia hanno lavorato sottobanco per mantenere tre tribunali, accorpando e scorporando territori, contro la volontà di Sindaci, operatori di giustizia e cittadini. Il risultato è stato che proprio Todi e la Media Valle del Tevere sono stati “deportati “ d’imperio nel territorio del Tribunale di Spoleto, scorporandolo da quella di Perugia, incuranti dei disagi e dei disservizi che si verranno a creare per cittadini ed operatori. Il tutto per connivenza con i potentati spoletini e nazionali del PDL (i verbali delle Commissioni Parlamentari sono chiari in proposito) e per meri problemi di potere.

La coerenza non è il forte del PDL tuderte, spappolato tra troppe “prime donne”, ma almeno abbia la decenza di non dare lezione di serietà agli altri.
Anche nel consiglio del 15 ottobre hanno dato prova di “ bassa propaganda”, di voler isolare Todi dal resto dell’Umbria più di quanto già abbiano fatto nei 5 anni trascorsi. Un’opposizione incoerente, rissosa, scorretta politicamente, muscolare, rancorosa, parolaia non serve a Todi e non ha futuro. Ma è un loro problema. Noi andiamo avanti con il nostro programma.


PD
Segreteria Comunale Todi

7 commenti:

  1. Metteteve d'accordo perchè Ruggiano scrive un altra cosa su fb...

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  2. Ruggiano non sa ciò che dice!!

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  3. Quello che dice Ruggiano sono i soliti commenti su fb privi di significato vero e volti a prendere facile consenso! Il documento del CAL. c é ed é stato approvato, un buon inizio. Ruggiano vuole abolire le province? Pensa di cambiare la costituzione lui? Perché é di questo che si parla... Siamo tutti bravi a dirlo da solo populismo ormai é diventato come Grillo!!

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  4. ma dove lo trova Ruggiano tutto sto tempo pe scrive!!!!!

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  5. ruggiano vuole abolire la provincia di TERNI,dire altro è mistificazione come siete abituati a fare voi compagni (e colpisce che i giovani siano uguali!) ricordatevi come hanno trattato i socialisti!

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  6. Va a legge quello che vuole Ruggiano perché non c hai le idee chiare manco te!

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  7. I presidenti delle due Province si lanciano in invettive per difendere i loro territori, annunciano marce su Roma (le vorrei proprio vedere), e il tutto sembra mirato alla conservazione delle loro poltrone piuttosto che a formalizzare proposte di riordino e di garanzia dei servizi per i cittadini.
    Le premesse ci sono tutte perché per l’ennesima volta nessuno decida e che sia qualcun altro, ovvero il Governo, ad assumersi l’onere di una scelta vista come impopolare. Ma la cosa più impopolare è appunto quella di sottrarsi alle proprie responsabilità. Abbiamo eletto delle persone con il compito di governare e amministrare i vari enti nel nostro interesse, dove amministrare vuol dire assumersi l’incombenza di decidere, e per la qual cosa vengono anche pagati dalla collettività. E proprio per questa mancanza di responsabilità verso l’interesse comune che questa classe politica sta scrivendo la parola fine alla propria esperienza.
    Ricordo che, il 4 dicembre 2011, il nuovo Governo dei tecnici aveva annunciato, con il decreto “Salva Italia”, l’abolizione di tutte le province. Poi, la politica lo trasformò in “Salva Province” attraverso l’attuale formulazione che ne prevede la riduzione. Quindi, se riduzione deve essere, spero che ci si orienti verso la proposta di creare una sola provincia, e che ci si impegni per riorganizzare e distribuire i servizi per i cittadini sul territorio. Perché se bisogna risparmiare e ridurre la spesa pubblica, questi tagli non devono pesare sui cittadini ma dovranno semmai colpire quelle istituzioni che, piuttosto che essere enti efficienti, sono stati trasformati in “costosi uffici di collocamento per raccomandati e per politici in scuola guida o in pensione”, come definite da Gianfranco Morra su Italia Oggi

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