Determinazione, studio e passione. Queste le parole che rappresentano meglio Nicola Gervasi. Una grande eccellenza tuderte che sicuramente farà strada.
Ecco l'intervista.
Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.
Mi chiamo Nicola Gervasi, ho 21 anni e sono nato e cresciuto a todi. Ho sempre avuto una particolare passione per la danza e sono stato abbastanza fortunato da studiare con una delle migliori insegnanti a Todi, Raffaela Pazzaglia, la quale mi ha dato una forte base di tecnica e mi ha portato ad un livello adeguato per fare audizione nelle scuole più prestigiose. Finite le scuole medie sono stato ammesso in un'accademia di danza a Firenze dove ho studiato intensivamente per un anno. Dopodichè, sapendo che il mio sogno era quello di fare della danza una professione, con l'aiuto della mia insegnante ho fatto delle audizioni per le prestigiose scuole inglesi e sono stato ammesso all' English National Ballet School. Vivere a Londra e studiare in una delle migliori scuole in Europa è stata un'esperienza fantastica e mi ha portato ad essere la persona e il ballerino che sono ora. Dopo due anni all'ENBSchool mi è stato offerto un contratto con una compagnia in Danimarca, con la quale ho lavorato per un anno per poi traseferirmi di nuovo in inghilterra, per lavorare con la compagnia con la quale lavoro attualmente, il Northern Ballet, basato a Leeds in West Yorkshire.
Al momento sono al mio terzo anno con questa compagnia e ho avuto l'opportunita di approfondire la mia conoscenza della danza e fare esperienze e ruoli importanti. Per quanto sia ancora molto giovane, e spero di continuare con questa carriera per un po', bisogna sempre pensare al futuro, a cosa verrà dopo, e avere almeno un'idea di cosa mi interessa e mi piacerebbe fare, poichè questa carriera è corta e puo essere interrotta da infortuni o altri problemi. Il mio "piano B" non é molto specifico, ci sono varie cose che mi interessano: variano dal restare nel mondo della danza a cambiare carriera completamente. Ma dalla mia esperienza ho imparato che quando si vuole qualcosa veramente e si lavora duro per ottenerlo, tutto è possibile, o almeno cosi voglio credere =)
E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?
Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?
Per quanto riguarda il mio settore, sono stato molto deluso dal fatto che ad esempio per il Todi Festival da anni non si fa più una serata di Danza decente, come succedeva anni fa dove venivano i migliori artisti italiani e internazionali. Ho assistito a degli spettacoli fantastici quando ero più giovane, il che mi ha portato a voler realizzare il mio sogno ancora di più e a lavorare più duramente. Ed è questo che manca ai giovani d'oggi: ispirazione.
Quindi certamente uno dei progetti che proporrei è quello di portare la danza Todi e renderla accessibile ai giovani. Un altro progetto sarebbe quello di dare spazio ai giovani e organizzare scuole estive, master classes, workshops coreografici. Con il giusto aiuto e qualcuno che mi spieghi ciò che è possibile e ciò che non lo è, credo di poter essere in grado di lanciare l'idea e di poter organizzare parte del progetti, in piccola scala per iniziare e poi ingrandirsi a seconda della risposta del pubblico.
Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?
Ai ragazzi più giovani di me vorrei dire che purtroppo siamo cresciuti in una città piccola, il che ci fa sempre pensare che non ci sia molto da fare. E soprattutto la società italiana ci fa pensare che noi non dobbiamo mai fare niente e che non abbiamo il potere di cambiare le cose. Quello che vorrei dire è di uscire da Todi, vedere cosa c'è nella città piu grandi o all'estero, cercare di riempire il bagaglio di esperienze e poi tornare e agire, fare ciò che si ritiene giusto. Ma soprattutto vorrei dire di non aver paura. Di buttarsi e provare a credere nelle loro potenzialità. Più importante ancora di non essere svogliati, di avere sogni e progetti e non accontentarsi di quello che viene. Bisogna sempre cercare per la prossima avventura. Se non avessi fatto questa esperienza forse non me ne sarei mai accorto, ma ora non potrei vivere senza un ostacolo da superare.
Sei bravissimo, ti voglio bene!
RispondiEliminaA.
Ammazza ma questo è vispo davvero. Mi ha fatto riflettere la frase "Todi è SPAVENTATA dall'innovazione." E' vero: l'umbro medio non solo si avvicina alle cose nuove con sufficienza ma è proprio spaventato! E' un aggettivo che fotografa una situazione da ogni punto di vista, anche psicologico. Che fotografa quello che è. Semplicemente geniale!!!!
RispondiEliminaE' vero, nascere e vivere, stare insomma in una Città piccola fa pensare che qui le cose siano diverse, che è tutto un altro mondo e magari ci si rassegna di fronte alle prime difficoltà. Certo un gtazie ad Andrea per farci conoscere tanti giovani di Todi che nonostante l'ambiente emergono.
RispondiEliminanelle prime edizioni di Todifestival la danza era ben rappresentata, poi sempre meno, poi nulla. Ed è un vero peccato.
RispondiEliminaL'intelligenza non è di destra o di sinistra. Semmai serve andare via da Todi per capire, uscire, andarsene, perchè qui il provincialismo è di casa.
RispondiEliminaFinalmente un po di aria pulita, di temi sodi, di riflessioni concrete al posto delle solite chiacchiere politiche che non ci fregano niente. Basta con le cattiverie, gli odi tra le bande e il pensare piccoloborghese conservatore l'autonomia folle dei fascisti. Siamo nel mondo di oggi per chi non se ne fosse ancora accorto.
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