Il Consiglio Comunale di Todi, riunito in seduta straordinaria il giorno 9 ottobre 2012 per trattare e deliberare le linee di indirizzo riguardanti l’individuazione di metodologie atte a permettere la realizzazione di un moderno ed efficace sistema di depurazione delle acque reflue della città:
Premesso
Che ritiene obiettivo primario ed inderogabile risolvere in tempi brevissimi l’annoso problema della realizzazione del nuovo impianto di depurazione cittadino, posto che allo stesso Consiglio sta particolarmente a cuore la salvaguardia ambientale e paesaggistica della città,
Rilevato
Che occorre scongiurare le sanzioni comunitarie a causa del permanere di una situazione di infrazione rispetto ai nuovi parametri stabiliti in sede europea per la depurazione delle acque,
Rilevato altresì
Che è necessario garantire scelte rapide anche al fine di non perdere le cospicue fonti di finanziamento già messe a disposizione da: Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Umbria, ammontanti a circa 8.670.000 euro,
Atteso
Che allo stato attuale nessuna delle soluzioni individuate dalla precedente Amministrazione Comunale si è rivelata praticabile, con il rincorrersi di luoghi prescelti senza preventive e approfondite valutazioni tecniche, le quali avrebbero sconsigliato aree sensibili sul piano archeologico, ambientale e paesaggistico,
Considerato
Che in tal senso anche l’ultima zona individuata a marzo 2012 si caratterizza per un elevato valore ambientale e imporrebbe la realizzazione di opere infrastrutturali di servizio (strade, ponte, linee elettriche, etc…) di grave impatto;
Preso atto
che allo stato attuale sono in corso attività di indagine e di studio, da parte degli enti preposti, su vari siti del territorio comunale e che non è stata individuata ancora la sede possibile,
Ribadito
che un nuovo sistema di depurazione delle acque reflue urbane, di per sé atto a rimuovere situazioni di pericolo ed inquinamento ambientale dannoso per la salute umana nonché per l’intero ecosistema, non può essere ritenuto un elemento inquinante, rischioso per la popolazione e fonte di disagi e fastidi economici,
Impegna
Il Sindaco e la Giunta Comunale a collaborare con gli enti preposti e la società di gestione al fine di risolvere definitivamente il problema del nuovo impianto di depurazione secondo le seguenti linee di indirizzo:
1. Preso atto dell’avvenuta gara per la realizzazione dell’impianto in una area poi risultata non idonea, per l’apposizione di un vincolo da parte del Ministero dei Beni Culturali, si ritiene ancora prioritario la realizzazione di un impianto unico.
2. La localizzazione dell’impianto unico dovrà tenere conto in maniera prioritaria del rispetto delle aree ad elevato valore ambientale e paesaggistico e della salvaguardia delle aree di pregio del territorio comunale, nonché della facilità di accesso che scongiuri opere infrastrutturali (strade, ponti, fornitura di energia elettrica), non trascurando nell’individuazione del sito unico l’esame di siti già interessati da impianti di depurazione esistenti.
3. Per la proposta di aree che rispettino le linee di indirizzo evidenziate saranno acquisite prioritariamente le valutazioni tecniche dell’ATI e della società di gestione nonché di tutti gli altri soggetti pubblici coinvolti a vario titolo nella decisione finale.
4. L’ambito territoriale e la società di gestione debbono concentrare la loro attività di studio, valutazione tecnica e la scelta definitiva prioritariamente su aree ambientalmente non sensibili collocate lungo l’asta del fiume Tevere e lungo l’asta del torrente Naia e in aree limitrofe.
Il Consiglio Comunale non esclude che, nel caso in cui non sia possibile per varie ragioni di natura tecnica, individuare un’area lungo le direttrici sopra dette per un unico depuratore, si chieda agli organismi tecnici preposti di valutare la possibilità di adeguamento e messa a norma secondo i parametri europei di alcuni impianti esistenti, nel numero e nella localizzazione tecnicamente possibili e necessari, come già fatto sul preesistente impianto di depurazione di Pantalla, oggi perfettamente funzionante e privo di problematicità.
Il Consiglio Comunale ribadisce comunque che, per qualunque soluzione tecnica che risulterà essere più idonea, il progetto del sistema di depurazione delle acque reflue del Comune di Todi deve tenere conto dei valori ambientali e paesaggistici dei siti prescelti e individuati, prevedendo la sua realizzazione secondo le più moderne concezioni e tecnologie, comprese le coperture delle vasche.
Il Consiglio comunale invita comunque la Giunta, al fine di scongiurare la perdita dei finanziamenti oggi disponibili, ad interloquire con la Regione dell’Umbria ed i soggetti competenti, perché venga concesso alla Giunta Comunale, insediatasi da appena 4 mesi, il tempo adeguato per la necessaria individuazione della soluzione definitiva e la partecipazione della cittadinanza, anche considerando che la precedente amministrazione non è stata in grado né di individuare il sito né di risolvere il problema in 5 anni di governo cittadino.
Il Consiglio Comunale infine invita la Giunta a promuovere adeguate forme di partecipazione e a riferire al Consiglio comunale le decisioni definitive al termine dell’iter tecnico sopra descritto.
Rossini è stato veramente bravo. Su un argomento difficile ha dato la sicurezza a tutti che la decisione sarà studiata dopo accurate valutazioni tecniche.
RispondiEliminaInsomma tutto sto casino, occupazione, firme striscioni articoloni sui giornali epoi c'erano si e no 50 persone. Quelli dietro a Rugginao per farsi sentire facevano un casino indecoroso ma erano sempre in quattro. Non di più. Che buca clamorosa!
RispondiEliminaBASTA CHE ROSSINI STO DEPURATORE LO FA E NON FA TUTTE CHIACCHIERE COME RUGGIANO PERCHE' SENNO' CE VA SULLA NOSTRA PELLE!
RispondiEliminaLa sceneggiata napoletana della destra in consiglio è stata ridicola. Una sola cosa dovevano fare: stare zitti ma quando si ha la faccia come ..... è difficile. Per fortuna hanno perso, per fortuna sono andati a casa.
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