Caro Antonino, vedo solo ora, a sorpresa, di essere stata nominata in questo post.
Trovo necessari dei chiarimenti dato che trovo l'avermi tirata in ballo piuttosto sgradevole.
Il mio rapporto con questo Todi Festival inizia in primavera. Sono stata chiamata da Spada perché cercava qualcuno che lo aiutasse
nell'ufficio stampa. Diversamente da chi in passato ha fatto ufficio
stampa in questa città prendendo decine
di migliaia di euro, io l'ho fatto in via gratuita come hanno lavorato
altri, come sto lavorando ora per il Tuderock e come lavorerei per ogni
iniziativa importante che riguarda la mia città. Questo perché, al di là
del fatto che la mia è una professione (che tra l'altro all'epoca
impiegavo in Edelman, la maggiore società internazionale di pubbliche
relazioni), per me la comunità ha un valore in sé che mi ripaga a
sufficienza senza chiedere soldi ai miei concittadini.
Detto ciò, ha
sentito me come ha sentito altri giornalisti professionisti della zona
all'epoca non impegnati in attività giornalistica pura. Ci siamo
piaciuti e da primavera, fino a poche settimane fa causa "mio
matrimonio", ho affiancato lui e lo staff romano nella stasura di
comunicati e nella preparazione delle prime conferenze stampa a Milano e
Roma. Conferenze che, a differenza degli altri anni quando il primo
comunicato da giornalista mi arrivava in estate, si sono tenute con
largo anticipo per poi ottenere una copertura nazionale eccezionale, con
uscite che il Todi Festival non vedeva da anni.
Una mattina mi ha
spiegato che il programma si allargava a incontri con giovani cittadini
tuderti che avevano avuto sostanziose esperienze fuori dalla città e un
percorso formativo e lavorativo interessante. Mi ha invitato a essere
tra questi. Ho accettato per cortesia e per curiosità.
Mi sono
presentata con un curriculum che va dalla borsa Todini del liceo fino a
premi giornalistici della Commissione europea, della Camera di
Commercio, di Servizio Pubblico, passando per borse dell'Università per
farmi studiare in America, investimenti personali e un percorso
costellato di una grosso quantità di stage non retribuiti, di progetti
individuali, di volontariato e di esperienze ritenute rilevanti da
Spada.
Mi sono presentata con questo, non con mio padre, che francamente a fatica si ricorda dove lavoro.
Mi sono presentata con un percorso che un uomo di centro-destra devoto
alla meritocrazia dovrebbe tra l'altro guardare con interesse.
Soprattutto, mi sono presentata senza il bisogno di essere compiaciuta
da una vetrina, tanto meno da una lusinga che secondo questo post
arriverebbe tramite la mia famiglia: chi conosce il mio orgoglio e il
mio percorso sa di cosa parlo.
Quello che più mi colpisce è vedermi
nominata in questo post con tanto di like di persone che chiedono
l'amicizia e si sprecano in sorrisi, messaggi, saluti e commenti e di
vederlo scritto da parte tua che non solo sei spesso molto gentile nel
gioire via facebook dei miei successi, ma che hai persino messo un like
sullo stesso evento di cui rimproveri questa direzione.
Non ho
simpatia con le strumentalizzazioni, men che meno per le ipocrisie. Se
qualcuno ha dubbi su di me, se li tenga per le chiacchiere al bar in
piazza o più dignitosamente me ne venga a chiedere conto: non mi
sottraggo al confronto.
E di questo sì che devo ringraziare mio padre.