venerdì 31 agosto 2012

IL CONSIGLIO COMUNALE E I SUOI "GATTINI CIECHI"



Mi sono impegnato a redigere e a rendere noto un riassunto delle sedute del Consiglio poiché credo che la gente che non ha potuto assistervi abbia il diritto di sapere. Questa volta però ne avrei fatto veramente a meno viste le scene francamente pietose cui abbiamo dovuto assistere.

Vediamo cosa è successo.

Due i punti importanti:


Il primo punto era l’approvazione del rendiconto finanziario, un atto che suscitava in noi molte perplessità, visto il giudizio negativo che diamo sulla ex-giunta. Per non far saltare la macchina amministrativa comunale e di conseguenza per il bene della Città avevamo il dovere di turarci il naso e di votarlo e così abbiamo fatto, preoccupandoci che almeno dal punto di vista tecnico tutto filasse bene: avuto il giudizio positivo dei tecnici perciò abbiamo dato il nostro voto tecnico. 


A questo punto il primo show perchè il Consigliere Serafini (Antonio) si alza in piedi e inveisce contro di noi dicendo (giuro che non mi invento nulla, parola più parola meno) che un amico dell’amico, incontrandolo, lo ha redarguito con queste parole: “Voi della destra avete fatto i buffi”. Concludeva la performance affermando che questo amico dell’amico era stato informato da noi. A quel punto, vista la palese irruenza superficiale della affermazione si poteva tranquillamente soprassedere, tanto la cosa si commentava da sola o richiedere ulteriori spiegazioni all’incauto Consigliere. Per rispetto della Sede e di tutti noi stessi ho preferito intervenire, come se ciò detto fosse una cosa seria e rispondere che il PD non è uso utilizzare tali espressioni selvatiche tantomeno nei documenti ufficiali, dove con la terminologia giusta e nelle forme composite che l’argomento tirato fuori richiede, si è analizzato lo stato dell’arte dei bilanci comunali.

Il peggio purtroppo doveva ancora venire.

 Si parlava dell'altro punto all’ordine del giorno e cioè delle linee di indirizzo da seguire nella gestione degli Enti di Assistenza. La Giunta aveva presentato un documento molto articolato in cui si metteva in evidenza come le funzioni degli Enti storicamente deputate ad una tutela di alcune deboli fasce della popolazione dovessero essere implementate verso anche le nuove forme di povertà mettendo in campo risposte adeguate, con una attenta gestione delle risorse. A questo punto non poteva mancare un approfondimento più tecnico che politico sulla differenza che c’è tra concessione e appalto. In parole povere abbiamo detto: stiamo attenti a dare in concessione a terzi i servizi perché si rischia di concedere ad essi la possibilità di fare e disfare all’interno della Casa di Riposo, compresa la possibilità di decidere su molte cose vitali che riguardano i nostri vecchi ricoverati. Con l’appalto ciò non succederebbe perché il boccino decisionale sarebbe sempre nelle mani del Consiglio di Amministrazione.


Quindi c’erano tutte le condizioni per un dibattito alto e impegnativo per tutti. Niente da fare nemmeno stavolta perché ha preso la Parola il Consigliere Serafini (Claudio)e ha svolto un intervento marcato, come sempre, da incomprensibile nervosismo verbale ma marchiato da un pesante e fuori luogo attacco personale al Sindaco. Mentre il Sindaco rispondeva, alcuni Consiglieri del Centrodestra(non tutti a dire il vero) hanno iniziato una bagarre indecorosa fatta di interventi sopra le voci, urla, accensione ripetuta dei microfoni, disattenzione massima per le indicazioni del Presidente. Come questa manifestazione di intolleranza collettiva potesse essere considerata anche una chiara mancanza di rispetto per una delle più importanti Istituzioni della nostra Città che ci rappresenta tutti, è stato il succo del mio intervento finale con una punta di sdegno verso quello spettacolo indecoroso.

Cosa dire? Stendiamo un velo pietoso sui comportamenti di alcuni dei Consiglieri del Centrodestra i quali hanno perso l’ennesima occasione per dibattere in maniera alta per il bene della Città. 


Essi ciò facendo, dimostrano di mancare di un qualsiasi coordinamento che li porti ad un ragionamento collettivo e di sostanza politica ma, e questo è il vero dato politico grave, attestano, e ciò va detto ad onor del vero, che in assenza di Antonino ( unico assente ), sono proprio dei “gattini ciechi". Politicamente parlando.

Andrea

mercoledì 29 agosto 2012

ENERGIE TUDERTI: FRANCESCO BONCIO




Parlando con lui si può tranquillamente saltare da un discorso all'altro ed è sempre estremamente preparato su tutto. Ama la musica e la fotografia. Ecco a voi l'intervista a Francesco Boncio.


Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.


Mi chiamo Francesco, ho 27 anni e vivo a Todi da sempre, precisamente “sotto San Fortunato”. Dopo aver frequentato il Liceo Classico, mi sono laureato in Architettura alla Facoltà di Architettura Valle Giulia, Università La Sapienza di Roma, con una tesi progettuale su un palazzetto dello sport. Fin da bambino, avendo un padre architetto, ho sempre avuto il “pallino” dell’architettura: giocavo con i “cubotti” (chi se li ricorda?) e costruivo chiese dal sapore neo-gotico, passavo ore con i Lego e altrettante con la gru elettrica, a fantasticare mirabili costruzioni. Crescendo, dei semplici giochi da bambino si sono trasformati in vera e propria passione, avendo praticamente divorato tutti i libri sull’architettura di papà e cominciando ad ampliare le mie passioni, sfociando nell’arte in generale e nella fotografia, che tutt’ora pratico da “dilettante”. Oltre a queste passioni, ho un debole per la musica, mondo che ho “bazzicato” qualche annetto fa, quando, appena diciottenne, suonavo la chitarra elettrica in un gruppo con i miei amici. Adoro il rock e il metal soprattutto, che io reputo una sorta di “libretto delle istruzioni” anche per altri aspetti della vita.


E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?


Io credo che Todi, in questo senso, sia un po’ lo specchio dell’Italia di oggi: vecchia, stanca, lamentosa e in perenne contraddizione con se stessa. E i giovani, in questo contesto, faticano ad emergere. Faticano anche perché Todi, per la sua stessa natura, non può essere considerata come un luogo dove poter esercitare determinati mestieri o attività. Prendo ad esempio il mio, di mestiere: pensare di poter esercitare la professione di architetto, così come la si intende attualmente, a Todi è un qualcosa che si avvicina all’utopia, perché la realtà è piccola e il raggio d’azione è limitato. Pretendere che a Todi si possano realizzare infrastrutture e strutture parimenti già ad una città come Perugia è semplicemente insensato. Ergo, pensare che qui possa venir fuori un novello Renzo Piano è del tutto fantascientifico. Tuttavia, Todi, specie dal punto di vista dell’offerta culturale, ha ampie possibilità di rilancio. Faccio un piccolo esempio: abbiamo un patrimonio di chiese, in termini di numero e pregio architettonico e storico, da far invidia a molte altre realtà umbre, ma noi cosa facciamo? Eccetto le principali, le restanti le teniamo chiuse. Alcune, quasi, se non del tutto, dimenticate. Capisco che tenere aperta una chiesa per farla visitare, conoscere al pubblico rappresenti comunque una spesa, ma così facendo si rischia di far innanzitutto deperire fisicamente il patrimonio storico-architettonico della città, in secondo luogo di non rendere nota al pubblico la ricchezza culturale che Todi possiede. Questo per far capire come la verità stia nel mezzo: Todi non è Roma, nemmeno Perugia, ma può e deve emergere in una realtà come quella umbra.

Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?


Come ho già detto in precedenza, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di ampliare l’offerta, cercando innanzitutto di operare in direzione di una conoscenza di base del nostro patrimonio architettonico. Come dicevo, molte chiese risultano, ai più, sconosciute: adoperarsi in tal senso, nella diffusione e nella divulgazione del patrimonio architettonico tuderte può essere un buon inizio. Ma in seconda battuta ci deve essere immediatamente un ampio programma di recupero e riqualificazione di talune realtà architettoniche che ora versano in condizioni decisamente preoccupanti.

 La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.


Ho sempre vissuto al centro, come si dice qua a Todi, “in piazza”. E’ banale e alquanto retorico dirlo, ma ciò che più risalta è sicuramente la sensazione di conoscere ogni aspetto della vita cittadina, e con esso intendo dire anche, e soprattutto, le persone stesse. Tuttavia, personalmente ritengo molto più importante la consapevolezza di appartenere ad una realtà in qualche modo speciale, che deriva direttamente dalla conoscenza della storia, dell’architettura e della particolarità di un luogo come Todi. Prendere coscienza di quello che ci circonda: penso che questa sia la cosa più importante. 

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?


Non mi sento in grado di dare seppur un piccolo consiglio ai ragazzi più giovani di me, innanzitutto perché non sono un “vate” ma solo un ragazzo come tanti, e perché io stesso non sono nella posizione di poter dare consigli ma solamente in quella di riceverli.

IL PD SULLE PROVINCE

D’accordo sul riordino dei territori provinciali, ma Todi e la Media Valle del Tevere restino uniti nella Provincia di Perugia.

Il Partito Democratico di Todi, anche alla luce della Conferenza dei Capigruppo sul tema del Riordino delle Province del 20 agosto, intende esprimere alcune considerazioni sul tema, troppo spesso trattato in modo superficiale e strumentale.

A tal fine, è necessario puntualizzare alcuni aspetti relativi al decreto di riordino delle provincie, nonché ai tempi con cui si realizzerà il procedimento. Dagli articoli emersi di recente negli organi di stampa, non si evince con chiarezza qual è la reale situazione che caratterizza l’attuazione del decreto e si rischiano falsi allarmismi non conformi allo stato dei fatti.

Tenuto presente che l’obiettivo della Riforma di riordino delle province ha come presupposto condiviso quello di abbassare il costo della spesa pubblica Italiana, le Province a partire del 2014 saranno del tutto ridimensionate nella composizione degli organismi politici in quanto gli unici su cui si possa intervenire. Sulla base della recente riforma governativa gli unici organi politici della Provincia saranno: il Consiglio Provinciale, costituito da rappresentanti dei Comuni della Provincia e dal Presidente eletto dai membri del medesimo Consiglio, senza ulteriori aggravi di costi nè garanzia di poltrone. Questo ridimensionamento si verificherà indipendentemente dall’abolizione o accorpamento o dai processi di riordino, ovverosia che le provincie siano due o rimanga una sola. Dunque sbaglia chi sostiene che il mantenimento di una provincia sia finalizzato a salvare indennità o prebende. Qualunque sarà il riassetto delle nostre provincie, le stesse saranno ridimensionate nei costi e nelle spese.
Quanto al procedimento di riordino, la procedura vede la partecipazione del Consiglio delle Autonomie Locali, della Giunta Regionale, del Governo ed infine dei Consigli Comunali interessati. Quale che sarà la proposta elaborata dal CAL, la stessa dovrà essere sottoposta ala Giunta Regionale entro il 2 ottobre per poi continuare con l’iter.

Il Consiglio delle Autonomie locali, il quale vede rappresentata la Città di Todi, non si è ancora riunito e lo farà per la prima volta nella seduta del 29 agosto p.v.; ad oggi non esiste nessuna proposta di riordino delle province che veda Todi “trasferita nella provincia di Terni”, nè tale determinazione verrà adottata nella prima riunione del CAL, la quale è appunto di avvio dei lavori.
Noi democratici siamo convinti che la discussione debba avvenire sul complesso degli assetti istituzionali umbri, sui servizi e la loro organizzazione consapevoli che un’Umbria con una Provincia unica non funziona, perché nega il policentrismo umbro, caratteristica dell’identità della Regione. E’ importante sottolineare che dal riordino delle province umbre può dipendere il futuro della stessa Regione Umbria, della sua esistenza e della sua unità. Non è certo la semplice sopravvivenza della Provincia di Terni ad essere il problema.

In questo quadro noi siamo consapevoli che la nostra città da tempo fa parte di una comunità di riferimento che è la Media Valle del Tevere, comprendente i comuni di
Marsciano, Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, e che, nel piano di riorganizzazione delle provincie , è opportuno che il territorio della Media Valle del Tevere , così come chiesto per il tribunale, venga mantenuto unito e rimanga interamente nella giurisdizione della Provincia di Perugia. Todi e i Comuni della Media valle del Tevere sono parte di una realtà territoriale omogenea e condividono servizi in un unico ambito sociale (ora zona sociale n.4) e tale forma di gestione condivisa dei servizi sarà rafforzata dalla costituzione già prevista ed imminente dell'Unione Speciale dei Comuni della Media Valle del Tevere. Inoltre larghissima parte della popolazione della Media Valle del Tevere risiede nelle immediate vicinanze di Perugia e dista, invece, significativamente da Terni .

E’ su queste basi che noi riteniamo opportuno che il Consiglio Comunale di Todi,insieme ai Comuni della media Valle del Tevere affronti il tema del riordino, partecipando attivamente al dibattito generale, senza chiusure campanilistiche.

martedì 28 agosto 2012

ENERGIE TUDERTI: MARIA TACCHIO


Che è molto più matura della sua età si nota dagli occhi, basta poi confrontarcisi e la cosa diventa ancora più chiara. Una ragazza determinata e nella giusta dose ambiziosa. Ecco l'intervista a Maria Tacchio.



 Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi (anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.


Mi chiamo Maria Tacchio. Sono nata a Todi il 26 maggio 1993. Ho frequentato il Liceo Jacopone da Todi indirizzo Linguistico e mi sono diplomata nel 2012. Ho studiato 4 lingue: inglese (dall'età di 5 anni), francese (dall'età di 10 anni), tedesco (dall'età di 16 anni). Tralasciando i viaggi all'estero con la scuola, i quali neanche considero, ho fatto molte esperienze all'estero per conto mio: nel 2010 ho studiato per un mese a Cambridge, nel 2011 ho lavorato a Londra presso un ufficio e nel 2012 ho soggiornato, sempre per un mese, a Monaco di Baviera, dove ogni mattina facevo la baby sitter ed il pomeriggio frequentavo un corso intensivo di tedesco. A settembre mi trasferirò a Milano per frequentare l'università. Presso IULM, ho scelto la facoltà "Turismo, eventi e territorio". Il mio percorso di laurea dura 3 anni, dopodiché vorrei fare un master all'estero.

Non posso dire con certezza cosa "farò da grande", ma conosco il mio obiettivo: vorrei lavorare nell'ambito del turismo e della cultura. Credo molto nel nostro territorio e vorrei valorizzarlo, promuovendolo e migliorandolo. Amo il nostro paese, in particolar modo l'Umbria e la Toscana. Sono ambiziosa, ma la considero un'ambizione sana e positiva.
Sono sempre stata una ragazza alla continua e perenne ricerca della verità. Mi piace l'arte, la letteratura e la musica. Ho suonato pianoforte quando ero bambina, poi stupidamente ho smesso. Amo viaggiare: ho molti album fotografici di luoghi che ho visto e che vorrei vedere. Do molta importanza ai ricordi: in ogni situazione importante che vivevo, cercavo qualcosa di materiale che me la potesse ricordare nel tempo. Credo molto negli ideali e nella meritocrazia (forse un'utopia?). 

E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

Sinceramente, credo fortemente che i ragazzi di oggi si sentano davvero demotivati, abbandonati a loro stessi e spaventati da un futuro che non si prospetta felice. Credo che i giovani d'oggi siano molto sensibili rispetto alle generazioni passate. Dunque, penso che il problema non siano loro. Purtroppo sussistono luoghi comuni del tipo "ai giovani d'oggi non interessa più niente, sono dei materialisti, ignoranti ed affatto produttivi". Be', ogni volta mi sento presa in causa, poiché so che non è vero, o meglio, non è sempre così. E' necessario dire che tra i giovani manca l'informazione. Molti di loro non sono informati, sono plagiati da terzi e di conseguenza o sostengono cause sbagliate oppure non sono a conoscenza di quello che accade ogni giorno. E la scuola non aiuta, lo dico per esperienza poiché ne sono uscita da pochissimo. Si tende o ad evitare i problemi e non parlarne o a fare i comizi in classe (sbagliatissimo!!). Io in primis non mi sono mai esposta tanto nelle discussioni di carattere politico, perché ancora sento il bisogno di individuare cos'è realmente ciò che coincide con i miei ideali. Ho capito la direzione, ma ancora non ho raggiunto la meta.
La politica interessa ai giovani, però penso che molti di loro la trascurino o non vogliano entrarci a causa della tanta delusione che ci portiamo dietro. Molto spesso sento dire "Sono tutti uguali questi politici" oppure "La politica la fa solamente chi sa fare il lavoro sporco". La situazioni odierna non aiuta a cambiare quest'idea, che, purtroppo, è sempre più diffusa.

 Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

Conosco moltissimi ragazzi con tanta voglia di fare, di impegnarsi e cambiare la situazione. Anche quella tuderte, ovviamente. Ma sembra sempre che ci sia qualcosa che vada ad intoppare queste intenzioni. Forse la troppa burocrazia, le idee politiche contrastanti, non so dirlo con esattezza.
So cosa vuol dire organizzare qualcosa, anche un evento, e mi piace da impazzire. Ho conosciuto questa mia passione al liceo, quando decisi di far parte degli organizzatori della festa di fine anno. Ho provato emozioni mai provate prima. Non mi sono mai sentita così vogliosa di fare! Tornavo a casa solo per dormire, eravamo pieni di cose da fare. La cosa davvero bella è che si lavora in gruppo, e sai che questo gruppo lavora, spende energie e tempo per un solo obiettivo, che in fin dei conto è anche il tuo. Era bellissimo pranzare tutti insieme, dividerci i compiti e ammirare sempre più da vicino la nostra idea crescere piano piano e divenire realtà. Purtroppo gli screzi ci sono stati, di qualsiasi tipo, ma abbiamo superato tutto con grande successo.
Ma credo che organizzare una festa pubblica sia più facile che realizzare un progetto, che sia politico, culturale ecc. Forse è anche per questo che i giovani tendono a mettersi in un angolo.
Io, come tanti altri ragazzi, vorremmo rendere Todi più viva, poiché molto spesso è abbandonata a se stessa. Fortunatamente bar come quello della Consolazione o 1.2, proponendo aperitivi interessanti e musica dal vivo, cercano di ripopolare il centro. Ma credo che zoppichino un po'.

La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.


Le mie estati a Todi sono sempre state corte, poiché ogni anno facevo un viaggio all'estero. Debbo ammettere che, anche stando spesso in piazza, mi sono tuttavia quasi sempre divertita. Magari non abbiamo mai fatto niente di che, a parte qualche serata a Perugia o Terni, ma l'importante era stare insieme. L'unica volta in vita mia che ho visto i ragazzi uniti è stata durante il periodo in cui tutta Todi era bloccata a causa della neve. Tutti i ragazzi si ritrovavano in piazza o sulle scale di San Fortunato. Era bello perché, pur essendo quasi obbligati ad uscire in quei posti per incontrare gente, si stava bene, poiché si stava tutti insieme e si giocava con la neve. E quello ci bastava.

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?

Per quanto riguarda i giovani più piccoli di me, sono un po' impreparata. Non ne conosco molti, però li osservo tramite mia sorella più piccola. A volte noto davvero un abisso tra i ragazzi nati prima del 95 e quelli del 95 in poi. Ovviamente non mi permetto di generalizzare, però ho assistito a discorsi e situazioni molto deludenti che mi fanno pensare in questo modo. Comunque, preferirei non esprimermi.
Una cosa che vorrei vedere a Todi? La rocca pulita e rinnovata. E' un posto così bello e pieno di ricordi per tutti noi che merita di essere curato. Io ho sempre avuto quest'idea in mente. Vedo sempre i ragazzi della Caritas soli, abbandonati a loro stessi, senza niente da fare che ritrovano rifugio in una bottiglia di birra. Perché non assumerli e fargli curare la rocca? Spero solo che la situazione cambierà, spero che si faccia politica in modo diverso, senza insulti e ricatti, senza diffamazioni e minacce, utilizzando soprattutto il compromesso ed il confronto sano. Le ultime elezioni mi hanno lasciata sconcertata.
 La cosa che vorrei di più? Che tanta gente si mettesse definitivamente da parte e lasciasse il posto ai legittimi eredi: i giovani.

lunedì 27 agosto 2012

NOTA PERSONALE: CENA+NOTTE BIANCA



In questa nota la politica c’entra poco, anzi NIENTE. Nel blog infatti inserirò, di volta in volta, anche note personali fatte da comune cittadino quale sono.

Stavolta voglio parlare della notte bianca per segnalare la bella esperienza vissuta nella mia città. Con il Pillo (Fabrizio De Santis) qualche giorno prima della notte bianca abbiamo deciso di organizzare una cena di giovani. Tutto in tre giorni. Per un paio di giorni la situazione è rimasta pressochè stabile quanto a prenotazioni, le solite persone e amici, poi è successo il finimondo. I posti massimi erano 70 ( per noi anche troppi inizialmente) poi abbiamo dovuto allargare a 94 e alla fine abbiamo dovuto dire, purtroppo, di no a moltissima altra gente. Perchè vi racconto questo?Molto semplice, perchè i giovani tuderti vengono sempre dipinti come svogliati, disinteressati, “lamentoni” e invece non è cosi. I giovani a Todi sanno divertirsi, sanno stare insieme e sanno vedere positivo e la notte bianca ne è stata la dimostrazione. Personalmente sono stufo dei luoghi comuni e stufo anche di chi critica a prescindere senza almeno tentare di essere obbiettivo ma purtroppo queste persone ci sono, straparlano ed, evidentemente a Todi, hanno avuto, avendo fiato e tempo a disposizione, anche una certa attenzione.

Di questa bellissima serata che ha sfatato un luogo comune (e non è poco) non mi resta che ringraziare per la collaborazione fattiva: Lukino, Raffaele, Juri, Matteino, Benedetta, Ilaria, Francesca, Luca G, Enza, Luca, Valentina, Fabrizio, Agnese, Francesco, Marco, Silvia, Federico, Mauro (lo sposo), Pilletto, Micheal, Federico, Niccolò, Nicola, Emanuele, Alessandro, Gian Marco, Alessio, Marianna, Ilaria, Michel, Virginia, Chiara, Daniele, Daniela, Luigi, Mirko, Alessandro, Luca C,Matteo M, Matteo M, Michele, il Pruve, Junior, Calzoli padre, Valentina, Gianni e tutti gli altri!!!

GRAZIE

Andrea

giovedì 23 agosto 2012

RONK BILLAC: A ME E A DE VIVO CI MANCA LA BOA




Mi chiamo Ronk Billac e ho scoperto che a me e a DeVivo(Roberto) ci manca la Boa.

Nò, non il Boa, quel serpentone che prima ti fa le fusa e tu dici ma guarda che tipo; poi ti si attorciglia su per le cosce e a qualcuno gli piace pure. Poi ti slinguazza il viso e tu senti un certo affanno e pensi che è per il sole cattivo. Invece è lui che ti ha appitonato tutto e ti sta sfinendo piano piano: quando ti senti tutto compresso non è per la carbonara di Massimo ma perché ti si sta magnando tutto. A pensarci bene mi sembra che è più un serpente di centro che di destra, vedi un po’!

Nò stiamo parlando io e DeVivo(anche se lui per la verità con me ascolta e basta, tanto con gli altri parla solo lui) proprio di una Boa; tanto per spiegare basta che andate a Montalto (anche a Ladispoli va bene) e vi tuffate. Tu noti noti noti senza paura né compromessi, a tutto gas non perché sei coraggioso come Ruggiano o imprescindibile come Serafini ma perché SAI che a 50 metri c’è la Boa. Lì ti puoi fermare salutare la strafiga che ti sei portato dietro e cui volevi far vedere come nota un vero uomo, appisolarti un momentino, prendere il sole cattivo, farti un coktail come quello che servono in Piazza e poi ritornare seduta istante. Perché è la Boa che ti ha dato tutta questa sicurezza, che ti ha detto fai pure lo stronzo con lei che tanto qua ci sto io, oppure stai tranquillo che appena il mare fa due onde strane io mi alzo e ti avverto.

Ecco, seduto in quel caffè, io che non pensavo più a te, in quel caffè in Pza Garibaldi, quello di sinistra dove si riuniscono quelli di destra ho inteso proprio queste parole: a noi( forse però significava un’altra cosa perché lo urlano sbattendo i tacchi ogni cinque minuti), a destra ci manca la Boa.

E che c’entra DeVivo? Semplice, lui è il vero segnale di quanto sopra. Quanto più scrive, si agita , martella di qua e di là, motteggia, sfarfalla più dimostra che i quadri di destra sono senza Boa (per la verità lo cito anche per un’altra questioncina ma lo saprete solo alla fine della mia articolessa).

Già perché il Ruggiano finchè non elabora e pare che non elabora per niente ancora ormai è tornato a fare il capogruppo di sé stesso e ci gode come dieci anni fa sui banchi dell’opposizione. Buon per lui, ma quanto a sicurezza politica da dare agli altri è come un pompiere che soccorre una festa da ballo. Un minimo fuori luogo e tempo massimo.

Con Primieri si tratterebbe di minestra riscaldata e l’ha capita anche lui perché dicono che è sveglio. Lui due mosse, azzeccate o no, l’ha fatte, qualche giovane lo sta a tirare fuori e le spalle a Roma se le è coperte. Vedi mai che….

Serafini(PDL), boh! Io ci sono tanto affezionato perché al bar di destra di Pza Garibaldi, dove si riuniscono quelli di sinistra, diciamoci la verità, di materiale che fa notizia non ci fa mancare nulla. Però mi sembra un maestro di piano, un po’ passato di moda, di quelli che si attarda a suonare quando non c’è più nessuno. Anche di novembre su quei lugubri alberghi in riva al mare. Magari migliora e ci vuole anche poco.

E quello là? Calma e sangue freddo, siamo tutti d’accordo che non si nomina? Sennò smetto. E poi che vuoi, pare che gliel’abbian detto in tanti che dai fascisti si sta sempre lontano perché sono come la sanguisughe: ti si attaccano addosso e non te la scolli più.

Rimane il Rank ma non come seconda scelta intendiamoci. Ci sarebbe una ragione veramente seria per intronarlo oltre al fatto che pare che sia l’unico che non ritiri sempre fuori il passato (bella forza, lui non c’era in giunta!). Il ragionamento lo dice la parola stessa: qua bisogna fare un partito nuovo e per farlo
occorre incontrare delegazioni amministrazioni, società a responsabilità limitata, movimenti anche se di quelli ne abbiamo già troppi in casa, la Todi underground e superground. Non per sapere cosa pensano di noi perché sennò litighiamo subito ma per cortesia per educazione. E allora ci vuole uno che saluti per verso che sia gentile per natura che abbia la pochette giusta per le occasioni (ad esempio quando gioca il Todi mai del colore viola). Insomma un uomo, un programma: il Rank.

Tutto qui? Neanche a parlarne, la confusione brilla sovrana: metti che il Mallozzi il primo di ottobre ma anche l’ultimo non ci fasciamo la testa, metti che convoca una conferenza stampa, invita Fini (nò forse è meglio di nò, lo dico per lui), si alza in piedi, nò meglio seduto (mai di corsa comunque) e dice io ho fatto questo e fatto quello, poi ho dato lo stipendio per i nostri vecchietti, ora mi dimetto perché c’è un altro Sindaco, e bisogna essere proprio struppi per non fargli fare un giro di Boa. E Alvi e Pordenoni che sta cosa l’han già fatta cosa han fatto di male? E il Dr Grassetti che a Todi tutti gli vogliono bene e lui a loro pure e alla città e anche lui in tempi più difficili c’ha avuto il coraggio di dimettersi, che gli dici ciccia?

Insomma un bel parterre: e il Pio che t’ha fatto? Un professionista stimato che è sempre stato di destra. Tanto che qui entra in gioco il DeVivo. Perché la verità è che la Boa unica, dalla pancia grossa, che svolazza sulle onde non va più di moda. Ora si punta sui tictets, sia su quelli delle ricette che Monti ci si è fiondato, che su quelli umani da spendere nella politica. E allora perché non un tictet formato da un giovane ruspante, pluriconservatore e da una personaggio.

Non mi sono sbagliato, ho scritto proprio una, non uno, cioè genere femminile, una donna che abbia queste caratteristiche:…. ripensandoci non ve le dico così su due penne, me le tengo ancora per me per un po’ come quelle lettere all’amata che non spedisci mai e quando lo fai lei sta in crociera con un altro.

Non c’è! Non esiste! Ci sta, ci sta ve lo assicura il vostro Ronk.

Perché domani è un altro mondo.

mercoledì 22 agosto 2012

DIFFERENZIATA:PASSATO E PRESENTE


Da quando ho scelto di occuparmi di politica ho sempre detto che avrei fatto fede a due valori fondamentali: chiarezza e correttezza.
E questi utilizzerò nel mio intervento, pur essendo nauseato dal comportamento che sta tenendo l’opposizione riguardo a temi importanti e delicati come la raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la raccoltà differenziata alcuni di voi ricorderanno l’attacco di qualche giorno fa di Antonino Ruggiano verso il sottoscritto nel classico post dell’ex-Sindaco stile Berlusconiano, dove un pò si confondono le cose e un pò si attacca sul personale. Con una differenza non piccola e anche divertente, perchè il Consigliere Ruggiano con quel post non fa altro che avvalorare la mia tesi e cioè che lui di differenziata non si è mai interessato. Se lo avesse fatto infatti saprebbe molto bene che il processo da lui iniziato e che ha presentato enormi criticità le ha appunto presentate perchè prevede più fasi attuative nel tempo.
Per così dire invece la giunta Ruggiano ha gestito all’ingrosso la questione: non hanno previsto né fatto alcuna campagna informativa degna di questo nome frazione per frazione, come previsto nella fase iniziale in tutto il mondo, hanno iniziato la raccolta dalle realtà meno popolose, invece che dalle più popolate e questo ha comportato un minore innalzamento della differenziata e una minore valutazione delle criticità; non hanno minimamente ragionato se attivare o meno il porta a porta, che è procedimento apparentemente semplice, in realtà complesso e con mille sfaccettature.
Ed ora soltanto dopo tre mesi dall’insediamento della nuova giunta si lancia in giudizi di merito tanto pesanti quanto inopportuni e superficiali. Senza minimamente sentirsi, come dovrebbe uno che ha amministrato fino a ieri, parte in causa delle disfunzioni e prendere parte in maniera costruttiva alla tematica. Di seguito a lui sono partiti gli altri Consiglieri di opposizione che per dare un contributo alto alla discussione hanno iniziato a fotografare i cassonetti. Complimenti, alta politica davvero! Peccato che questa sia la situazione che il centrosinistra si è ritrovato in eredità dopo la stipula del contratto con Gesenu nel 2009 da parte della giunta Ruggiano.
L’Amministrazione comunale ed in particolare l’assessore Baccarelli stanno facendo tutto il possibile e anche qualcosa in più per dare soluzione ai problemi trovati al loro arrivo. 
Come Gruppo Democratico e come Partito faremo la nostra parte e daremo una mano attivando nei prossimi mesi una campagna di informazione su come differenziare.
Da questo carosello di interventi strumentali, non documentati, non coordinati, dai post pieni di invettiva violenta, battute a doppio senso, cattiverie e nomignoli emerge chiaro il dato politico: è sotto gli occhi di tutti la crisi di leadership della destra. 
Mancando un vero punto di riferimento non solo ognuno va per conto suo, ma si sente in dovere di sponsorizzare le posizioni più populiste per guadagnare consenso e posizioni in vista della prossima leadership. Tutto ciò sarebbe anche sopportabile se non si accoppiasse ad una campagna che tutto fa meno che il bene di Todi.
Pazienza. Noi continueremo a lavorare e a non scendere a questo livello.
Rinnovo perciò la mia personale disponibilità a discutere e a confrontarmi con i cittadini, mettendo in rete, ancora una volta, il mio numero di cellulare: 3284295453.

Andrea

ENERGIE TUDERTI: ISABELLA ZAFFARAMI



Professionale, elegante e vivacissima. Ha vinto il primo premio al Concorso Giornalistico Nazionale "Il Bello del Borgo" ed  ormai è un' affermata giornalista tuderte. Ecco l'intervista a Isabella Zaffarami.

Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.

Ho 27 anni, una laurea specialistica in Scienze politiche e da circa sette anni scrivo per il Giornale dell’Umbria. Ho iniziato a collaborare con la testata a 20 anni non ancora compiuti e oggi sono la corrispondente del giornale per quasi tutta la Media Valle del Tevere. Rispondere alla seconda parte della domanda è più difficile (è la prima intervista che subisco, ma mi sembra sia molto più semplice intervistare piuttosto che essere intervistati…). Diciamo che spero di diventare una brava professionista nel settore giornalistico o comunque di svolgere il mio lavoro (qualunque sarà) in modo corretto e professionale. Spero soprattutto di riuscire a vivere sempre con dignità, libertà, coerenza.


E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

L’argomento è tutt’altro che nuovo e credo che troppo spesso se ne parli con grande superficialità. Spero che l’idea che Todi non sia una città per giovani venga superata al più presto perché non ritengo abbia realmente senso. Penso che a Todi non manchi nulla, ma che anzi abbia un’infinità di risorse da sfruttare (bellezza, storia, arte, cultura, qualità della vita, un centro storico e delle campagne tutti da scoprire, un’atmosfera unica). È ovvio che, come in ogni città di dimensioni relativamente piccole, è più difficile avere occasioni importanti o anche semplicemente trovare lavoro. Tuttavia, ritengo che se un gruppo di ragazzi proponesse progetti e dimostrasse buona volontà, giuste motivazioni e idee interessanti, allora la politica e le istituzioni dovrebbero fare il massimo per sostenerli. Se cose di questo tipo non succedono quasi mai forse dipende anche dal fatto che proprio i giovani non hanno grande spirito d’iniziativa.


Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

È difficile perché in città c’è già una gran quantità di media. Oltre ai quotidiani abbiamo dei periodici e negli ultimi anni c’è stato anche un gran fiorire di siti e blog che, a mio avviso fortunatamente, permettono a un pubblico molto ampio di accedere a notizie e informazioni e di confrontare opinioni in modo sempre più efficace, libero e completo (anche se con qualche eccesso, forse inevitabile). Lo spazio per nuove iniziative di questo tipo è quindi ormai poco. Si potrebbe pensare a una tv, magari una web-tv, o a una radio. Servirebbero risorse umane e soprattutto economiche difficili da reperire, soprattutto in questo momento, ma chissà che prima o poi non si riesca a farlo…


La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.

Ho passato lunghi periodi estivi nelle campagne tuderti: difficile raccontare i colori e i rumori o il buio e il silenzio. E le abitudini e lo stile di vita di chi ci è nato e vissuto sempre, che ti fa conoscere un mondo completamente nuovo, forse un po’ da invidiare. Credo siano i motivi per cui tanti, da tutto il mondo, si sono trasferiti in queste terre o trascorrono da noi tutto il tempo che possono.


Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?

Non me la sento di dare grossi consigli: penso di essere ancora nella fase di chi debba riceverne, semmai. Posso solo dire che vale sempre la pena di battersi per qualcosa in cui si crede, darsi obiettivi, regole e priorità e vivere dedicando tutto il tempo possibile a quello che ci piace, magari tentando di fare delle proprie passioni una professione.
Spero anche che i giovani tuderti, ma anche i meno giovani, sappiano amare la nostra città e, anche se so benissimo quanto sia difficile, gli auguro di riuscire (ovviamente se lo desiderano) a costruire a Todi il proprio futuro.

lunedì 20 agosto 2012

ENERGIE TUDERTI: MARCO LUCIO CERQUAGLIA


Ecco a voi l'intervista a Marco Lucio Cerquaglia. Buona lettura.



Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro.

Da buon rappresentante della "generazione CV"...Mi chiamo Marco Lucio Cerquaglia, sono nato a Todi 23 anni fa e abito in una via dedicata ad un importante poeta dialettale, forse un po' dimenticato, Getulio Ceci. Dopo aver frequentato il liceo classico Jacopone, a diciott'anni mi sono trasferito a Milano, dove, nel 2010, ho conseguito la laurea di primo livello in Ingegneria Aerospaziale presso il Politecnico di Milano (ma non chiamatemi dottore! Sono convinto serva molto più di una laurea per potersene fregiare). Durante l'università mi sono anche occupato di rappresentanza studentesca, fondando con altri studenti un' associazione che si impegna, tra le altre cose, nella promozione del merito, e ricoprendo la carica di presidente del consiglio degli studenti. Al momento sto per terminare un progetto di doppia laurea (magistrale) in Ingegneria Aeronautica, in collaborazione con la Université de Liège (Belgio). Non penso di essere stato né più né meno di un ragazzo normale, sognatore e distratto, che ha imparato, col tempo, ad accettare i compromessi che la vita impone e che, ora, ha finalmente gli strumenti per cercare di realizzare i propri sogni, di ridare indietro al mondo un po' di quello (ed è stato tanto, per mia fortuna) che si è ricevuto. I miei gusti? Diciamo che mi limiterò a dirvi ciò che mi piace fare. Sono maledettamente curioso e perciò appassionato di molte cose. In estrema sintesi direi: teatro (soprattutto prosa), musica (negli ultimi anni soprattutto Jazz), lettura (di recente, mi è piaciuto moltissimo "Qualcuno con cui correre"), viaggi (adoro l'Irlanda), mountain bike, illusionismo.. Insomma, chi mi conosce sa che potrei diventare logorroico, quindi mi fermo qui. 


E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

Mi permetto di "strumentalizzare" la domanda, per dire alcune, semplici cose che da molto tempo penso su Todi e che probabilmente a volte è meglio escano dall'ambito delle discussioni tra amici per essere messe nero su bianco. A mio avviso si dovrebbe innanzitutto cercare di guardarsi un po' da fuori, cambiare prospettiva ed esaminare i nostri pregi e difetti da una certa distanza. Se, da una parte, sono d'accordissimo con Nicola Mechelli, quando dice che Todi non può, strutturalmente, offrire opportunità in tutti i campi, faccio, invece, un po' più fatica ad accettare l'etichetta di "città di provincia". Non perché non sia vero, in senso prettamente geo-demografico, ma perché dietro vi si può celare (non nell'intenzione di chi lo ha scritto, ne sono certo) l'insidia della provincialità nel senso peggiore del termine; un'insidia di fronte alla quale non possiamo cedere. Quante volte mi sono sentito dire "perché non siamo come Marsciano? perché non si organizza una sagra? Perché non facciamo un festival medioevale?"? Queste sono cose che, in tutta sincerità, mi fanno andare su tutte le furie. Todi è una città stupenda, con una storia invidiabile, con un numero di giovani professionisti/artisti/musicisti enorme se paragonato alle sue dimensioni: deve trovare la Sua identità! Quando si dice "eh si ma poi la gente a Todi se lamenta!", non si capisce che questa è una fortuna: significa che non si è indifferenti! Bisogna, certo, trovare il modo di trasformare la polemica ad oltranza in proposte attive e questo ruolo credo spetti alla politica, che, fino a questo momento, è stata probabilmente colpevole di alcune mancanze. La popolazione va stimolata, sia struttando le energie che vi sono all'interno sia attraendone di nuove, ma credo fortemente che non si possa relegare Todi ad una bomboniera per turisti: Todi è viva, anche se sotto una coltre di staticità che negli anni l'ha ricoperta e che va stracciata. Detto questo, certo siamo in un momento economico e politico difficile, ma ciò non deve impedirci di porci degli obiettivi, anche amibiziosi. I mezzi sono un'altra cosa, non facciamo confusione!

Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

Come anticipato, fare l'ingegnere aerospaziale a Todi potrebbe essere quantomeno complicato. Ciò non vuol dire che, da un punto di vista tecnologico, non ci siano realtà di eccellenza: basti pensare al progetto sul fotovoltaico che sta portando avanti Angelantoni nella vicina Massa Martana. In questo senso, sarebbe interessante pensare a Todi sempre di più in un ottica Green: a partire da progetti per le scuole (dove, ricordiamocelo, si formano i futuri cittadini), fino ad arrivare ad una riqualificazione/riconversione degli impianti produttivi e delle fonti di approvigionamento energetico di case, sedi delle istituzioni, trasporti etc.. (non so mi vengono in mente, tanto per fare un esempio, postini e vigili urbani su auto elettriche). Oltre ai possibili benefici economici (basti pensare al turismo, specie se straniero), ciò rappresenterebbe un segnale, un esempio da seguire. Se un giorno, tra qualche anno, un progetto di questo tipo venisse intrapreso e mi si chiedesse di collaborare, lo farei senza dubbio molto volentieri, anche a distanza.

La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.

Una volta, in una caldissima giornata di agosto, sono andato con un amico veneto conosciuto a Milano a fare un giro in bici nella campagna sotto Vasciano. Ad un certo punto mi sono fermato e, ammirando lo splendido panorama verde, giallo ed azzuro (penso che l'accostamento di questi tre colori sia piantato nella coscienza di chiunque abbia avuto la fortuna di nascere qui), gli ho detto: "Adesso capisci perché, a Milano, sto male quando ogni mattina devo uscire e vedere solo cemento?". Questo per me sono le estati a Todi: verde, giallo e azzurro. Cioè nient'altro che la mia identità, la libertà di prendere il motorino e vagare per ore in balia dei propri pensieri, il ripercorrere i luoghi e le strade della propria adolescenza, le chiacchierate profonde e sconclusionate con gli amici nelle notti passate sulle scale del Duomo. E poi sono un tipo nostalgico, questo dovete saperlo!

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro?


Non posso sapere come viva la città un sedicenne, come la percepisca, quali siano i suoi umori, le sue idee. Gli direi soltanto una cosa: se c'è qualcosa che pensi non vada o non sia giusta, cerca di cambiarla, sbagliando, soffrendo, vincendo o perdendo, ma non restare fermo. 

venerdì 17 agosto 2012

E CONTINUANO........


E CONTINUANO …….


CONTINUANO A PORTARE AVANTI IL RUOLO DI OPPOSIZIONE COSI’ COME HANNO GOVERNATO LA NOSTRA CITTA’PER CINQUE LUNGHI ANNI….. MALE ! ANTEPONENDO GLI INTERESSI DI UNA PARTE POLITICA RISPETTO A QUELLI DELLA COMUNITA’ TUDERTE .

NON SIAMO INTERESSATI A SEGUIRE IL CENTRO DESTRA SU QUESTA STRADA COSTELLATA DI INSULTI E DILEGGI. CENTRO DESTRA CHE SISTEMATICAMENTE FA RICORSO ALLA DISTORSIONE DELLA REALTA’ DEI FATTI PUR DI RAGGIUNGERE IL PROPRIO FINE DI PARTE .

FACCIAMO UNA ECCEZIONE IN QUESTA OCCASIONE PER QUANTO RIGUARDA LA QUESTIONE DEPURATORE. NON DOBBIAMO DIFENDERE LA SCELTA DI UN SITO PIUTTOSTO CHE DI UN’ALTRO, LO FACCIAMO POICHE’ COMPRENDIAMO CHE E’ QUANTO MAI NECESSARIO TENTARE DI RIPRISTINARE LA VERITA’ DEI FATTI NELL’INTERESSE PRIMA DI TUTTO DEGLI ABITANTI DI UN QUARTIERE CHE DA ALCUNI GIORNI SONO VITTIME DI UN TAM-TAM ASSURDO ED INCESSANTE ATTUATO CON CERTOSINA PERVICACIA DA PARTE DI ESPONENTI DEL PDL TUDERTE.

DI FRONTE A TALE INCESSANTE CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE COMPRENDIAMO QUANTO SIANO SPAESATI COLORO CHE VI ABITANO O HANNO DELLE ATTIVITA’ A CAPPUCCINI, I QUALI SI VEDONO CONTINUAMENTE PROSPETTARE LA CERTA COSTRUZIONE DI UN MOSTRO AMBIENTALE SENZA PARI CHE ANZI, SECONDO L’ULTIMA VERSIONE MESSA IN CIRCOLAZIONE DALLA OPPOSIZIONE COMUNALE TANTO PER TRANQUILLIZZARE GLI ANIMI, POTREBBE ESSERE ALIMENTATO DA UN POTENTE IMPIANTO NUCLEARE.
LA VENTILATA RABBIA E LA PREOCCUPAZIONE DELLA POPOLAZIONE E DEL COMITATO, ANCHE IN VIRTU’ DI QUANTO DETTO, SEPPUR COMPRENSIBILI NON DEBBONO PERO’ SFOCIARE IN COMPLETA IRRAZIONALITA’.
QUESTI SONO I FATTI :

* SI PARLA DI UN EVENTUALE AMPLIAMENTO DEL DEPURATORE ESISTENTE “DELLA CASCIANELLA” CHE DOVRA’ ESSERE OBBLIGATORIAMENTE INSERITO ALL’INTERNO DI UNA RIQUALIFICAZIONE DI UN’AREA PER UNA SERIE DI QUESTIONI COMPROMESSA

* IL SITO DI PONTENAIA RISCHIA DI ESSERE UN PROGETTO NON SOSTENIBILE DAL PUNTO DI VISTA PAESAGISTICO ED AMBIENTALE VISTA LA PRESENZA DI UNA AREA SIC (SITO DI INTERESSE COMUNITARIO) E L’AREA DI VINCOLO PAESAGISTICO DEL COLLE DI TODI. AREA INOLTRE PRIVA DI QUALSIASI FORMA DI INFRASTRUTTURA E OPERE DI URBANIZZAZIONE E QUINDI IN CONCLUSIONE REALISTICAMENTE A RISCHIO DI PARERE NEGATIVO IN CASO DI VIA /VAS

* LE LUNGAGGINI DELLA AMMINISTRAZIONE RUGGIANO METTONO OGGI A SERIO RISCHIO IL FINANZIAMENTO PREVISTO DI 8,5 MILIONI DI EURO. SE NON SI INDIVIDUA IN TEMPI BREVISSIMI UN SITO CORREDATO DAI PARERI FAVOREVOLI DEGLI ENTI PREPOSTI TALE FINANZIAMENTO VERRA’ PERSO. SE IL FINANZIAMENTO VIENE PERSO NON SIGNIFICA CHE IL DEPURATORE NON VERRA’ PIU’ REALIZZATO, SIGNIFICA SOLTANTO CHE DOVRA’ ESSERE REALIZZATO INTERAMENTE A SPESE DEI CITTADINI DI TODI .

* PROVVEDERE ALLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO NON E’ UNA FACOLTA’ MA SIGNIFICA RISPONDERE AD UN DOVERE FISSATO DA PRECISE NORME DI LEGGE E SOPRATTUTTO DI CIVILTA’

* IL SINDACO ROSSINI E LA SUA GIUNTA, QUALUNQUE SIA IL SITO SCELTO, SI TROVA AD AFFRONTARE IN POCO TEMPO UNA QUESTIONE CHE LA PASSATA AMMINISTRAZIONE COLPEVOLMENTE NON E’ RIUSCITA A PIANIFICARE IN CINQUE ANNI. L’UNICA COSA CHE HA SAPUTO LASCIARE IN EREDITA’ IN MANIERA TANTO “ILLUMINATA” E’ UN PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO CHE LASCIA POCHI MARGINI OPERATIVI PER L’INDIVIDUAZIONE DI UN EVENTUALE SITO


SI RASSEGNINO COMUNQUE I CONSIGLIERI DEL PDL , I CITTADINI DI TODI NON HANNO ELETTO COME SINDACO UN “RAS” E COME GIUNTA UNA SERIE DI AGUZZINI, HANNO ELETTO UNA AMMINISTRAZIONE CHE INTENDE AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE, ANCHE QUELLE LASCIATE LORO IN EREDITA’(E SONO TANTE), CON SERIETA’ E PACATEZZA CONSAPEVOLI CHE IL PRIMO REQUISITO PRIMA DI PRENDERE UNA DECISIONE E’ QUELLO DI INTERAGIRE E CONFRONTARSI CON LA CITTADINANZA.

QUESTO E’ QUELLO CHE ANCHE NEL CASO DEL DEPURATORE CHIEDIAMO LORO DI FARE, RITENENDO PERO’ CHE SERVA MAGGIORE RESPONSABILITA’ DA PARTE DI TUTTI EVITANDO GLI INUTILI ALLARMISMI.



GRUPPO PSI CONSIGLIO COMUNALE TODI

DEPURATORE: INTERVENTO DELL'AMMINISTRAZIONE


L'Amministrazione comunale di Todi informa i cittadini che la discussione in ordine al posizionamento ed alla conformazione del nuovo impianto di depurazione a servizio della Città sarà trattata apertamente e diffusamente non appena saranno a disposizione dell'Amministrazione comunale tutti i dati necessari a discutere l'argomento.

Nella direzione dell'acquisizione di informazioni utili a tutte le valutazioni del caso vanno anche le possibili indagini e verifiche sul sito di Cascianella e sul depuratore attualmente esistente, richieste nei giorni scorsi dalla stessa Amministrazione, insieme ad altri dati indispensabili.Senza l'acquisizione di tali dati la discussione risulterebbe incompleta e viziata.Il compito di questa Amministrazione non e' quello di fare polemiche, ma quello di realizzare, una volta per tutte, il depuratore, evitando che si perda l'indispensabile contributo di oltre 8 milioni di euro concesso a suo tempo e fermo ormai da troppo tempo.I cittadini sappiano che questa Amministrazione si trova a dover scegliere nell'arco di due o tre mesi cio' che non e' stato scelto in diversi anni e per il bene di tutti lo farà.

Nella scelta saranno considerate le esigenze di tutti i cittadini di Todi e certo anche quelle di un quartiere popoloso ed importante come Cappuccini, del quale la presente Amministrazione ha grande considerazione, non per speculazione elettorale ma perché zona tra le più abitate e dinamiche del Comune.Tutte le spiegazioni saranno fornite e le decisioni saranno assunte alla luce del sole, superando le inesatte e forse anche maliziose informazioni ed azioni di questi giorni da parte di chi continua, giocando su paure e falsità, a spaccare una città che avrebbe molto bisogno, invece, di ritrovarsi unita. 

Perché continuando a trattare la questione depuratore come e' stato fatto finora da qualcuno, si otterrà solo il risultato di perdere i finanziamenti e di mettere mano al sistema di depurazione con soldi che a quel punto dovranno arrivare dalle tasche dei cittadini. Molti soldi.Entro i primi giorni di settembre tutti i dati necessari ad avviare la discussione pubblica saranno a disposizione e solo allora inizieranno le riflessioni.

giovedì 16 agosto 2012

Un GRAZIE MILLE , una NOTA PERSONALE A RUGGIANO e l’ultimo di RONK BILLAC



Siamo ben sopra 10000 contatti già dal fine settimana scorso e continuano ad intervenire sul blog, anche sui pezzi meno recenti: evidentemente la linea di far partecipare il più possibile i cittadini al blog paga.
Ciò che a loro, alla Destra si intende, non può pagare a rigor di logica sono gli attacchi continui contro di me. La settimana scorsa si è esibito l’ex Sindaco, il quale, invece di dedicarsi a cose serie come ad esempio dare una mano a risolvere tutte le disfunzioni che ha lasciato o fare finalmente una analisi umile e impietosa della disfatta elettorale o, vedi mai, cercare di capire perché un Partito come il PdL, già in fase avanzata di decomposizione, tra qualche mese non ci sarà proprio più, si perde in birichinate politiche sull’Web, molte delle quali contro la mia modesta persona. 
Trovo ridicolo infatti che un ex-Sindaco o ex-Assessori a nemmeno 3 mesi dalla disfatta elettorale inizino a martellare su facebook su tematiche importanti svincolandosi così completamente dalle loro responsabilità precedenti che ancora devo sentire uno di loro ammettere un errore (tutti commettiamo errori) e dalla condivisione di quest’ultimo ripartire. Questo atteggiamento non serve a nessuno e non fa bene alla città, ma soprattutto è un impedimento oggettivo per intessere con loro un dialogo serio.
Per quanto mi riguarda l’ex-Sindaco può continuare ad appellarmi “genione”, “pensece” e con tutti gli altri nomignoli (poco simpatici e molto acidi) che mi ha lanciato addosso. Può anche continuare a fare battute celanti doppi significati poco carini.
A ME NON INTERESSA. Per quanto mi riguarda lo rispetterò sempre come rispetterò sempre ogni mio avversario politico. Mai, in un mio intervento, sono andato sul personale, mai in un mio intervento ho preso in giro qualcuno ma ho sempre riportato i fatti, e questo continuerò a fare anche nel ruolo politico che rappresento.
Da ultimo una ciliegina sulla torta del Blog tutta da gustare: Ronk ci ha inviato un nuovo contributo che parte così : “Mi chiamo R.B. e a me e a DeVivo ci manca la Boa.” Chissà cosa vorrà dire.
Vedremo. Per l’intanto grazie mille ancora.

ENERGIE TUDERTI: GIACOMO TROIANIELLO




Ho avuto il piacere di assistere ad un suo spettacolo ed è bravissimo. Di lui mi è rimasta impressa l'intensità, la capacità di fare monologhi lunghissimi e la dizione. Signore e signori ecco a voi Giacomo TroianIello.

Presentati. Di te ci interessa tutto, età studi formazione professione gusti. Ma anche ciò che ritieni di essere stato, ciò che ritieni di essere oggi ( anche cosa saresti voluto) e che vorrai rappresentare in futuro. 

Mi chiamo Giacomo Troianiello, sono nato a Todi, ed ho compiuto 24 anni pochi giorni fa. Sono diplomato alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino e mi appassiona l’idea e perseguo il fine di definirmi attore a tutto tondo. Chi mi conosce sa che, in fatto di gusti, sono un appassionato di stracciatella. E’ uno di quei sapori che, temo, non mi stancherà mai. Gelato a parte, non ho mai pensato a quali fossero i miei gusti, nel senso più alto del termine. Sono dannatamente giovane, lo scoprirò col tempo. Oggi penso di essere ne più ne meno di quello che sento di essere, senz’altro in buona parte diverso da quello che sento dire di essere. Ma questa, sospetto, sia la storia di tutti. Per il futuro, attendo e mi armo. E’ l’unica guerra che vale la pena sostenere.

E’ vero che a Todi non si riesce, soprattutto da parte dei giovani, a portare avanti progetti innovativi? Se sì perché? Perché non ci sono di questi giovani o mancano risorse mezzi o canali organizzativi e politici?

 Io credo sia sbagliato disegnare il quadro della situazione. “La” situazione non esiste. Esiste un periodo storico dove è difficile portare avanti qualsiasi cosa. Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore dello studio e una dose di carattere che non è scontato avere ma che viene pretesa. Con ciò non voglio schierarmi. Vale a dire, non voglio far parte di chi sia pro-bamboccioni o contro lo Stato che… . I politici appartengono ad una categoria delicata e difficile da difendere. Ma credo che sbaglierei dedicando la mia personale indignazione a loro. Credo sia più produttivo che i giovani guardino altrove, avanti e pensino insieme, non individualmente. In una società dove l’uomo è sempre più il mezzo e non più il fine, non possiamo permetterci, temo, come giovani, di sostenere questa idea economica. Dobbiamo tornare a dialogare tra di noi e convincerci che, insieme, abbiamo molte più possibilità che singolarmente. Progetti innovativi?! Cosa sono? A dirla facile, esistono progetti interessanti e progetti che non lo sono. Le idee non scadono mai.

Tu, nel tuo settore di competenza, che progetti proporresti? E saresti capace non solo di lanciare l’idea ma anche di programmarli e gestirli?

 Da diversi anni collaboro con l’associazione culturale Arebur, che propone attività laboratoriali di alto profilo e realizza spettacoli presentati più volte alla città. E’ una associazione di professionisti, che sta crescendo grazie all’esperienza di chi la vive, la nutre e crede in essa. Personalmente mi stupisco sempre un po’ della difficoltà di “fare teatro”, oggi, in una città come Todi, votata da tempo alla cultura e storica culla di importanti artisti e performers. In questo periodo così burrascoso è fondamentale avere sostegno ed avvertire la possibilità di dialogare anche, e soprattutto, con le istituzioni. Stiamo ideando qualcosa da proporre alla Città, ma che non rivelo per rispetto dei compagni che non sanno di questa intervista. Come Giacomo mi piacerebbe moltissimo, e non tarderò a proporlo concretamente, che il teatro Nido dell’Aquila venisse affidato alle associazioni culturali-teatrali tuderti, con un calendario di prove co-gestito dai rispettivi presidenti, dove potersi esibire liberamente, provare e dialogare insieme, creando, così, un polo attrattivo di pura arte. Le agevolazioni economiche di cui abbiamo sentito parlare sinora, purtroppo, non sono sufficienti ad aiutare chi soldi da spendere non ne ha. E’ quindi importante, vitale e più giusto che le chiavi di un teatro siano nelle mani di chi il teatro lo fa. Sarebbe davvero Un evento. Sarebbe un esempio.


La parola che fa rima con estate è giovani: lì, in quei mesi, le esperienze, le amicizie, gli amori si portano dietro suggestioni che ci rimangono dentro per sempre. Racconta la tua suggestione, quella che porterai con te ovunque andrai.

 Mi fa sorridere pensare ad una suggestione in particolare. Parlerei volentieri di quanto ammiri l’iscrizione metallica, appena fuori l’ascensore dei Giardini Oberdan, dove si leggono le parole di D’Annunzio che cita Todi tra le sue “Città
del Silenzio”, ma, parlando del silenzio tuderte, rischierei l’impopolarità e, di questi tempi, non conviene; del desiderio incessante di portarmi chiunque a parlare sulle scale del duomo, sulle scale di San Fortunato, ai tavoli di Pianegiani o in piazza Garibaldi o al Tempio della Consolazione, ma è un tema che è stato già trattato; dei saluti amichevoli, delle occhiate furtive, dei gesti stizziti, delle chiacchiere e dei chiacchiericci che vivono nelle bocche di tutti, giovani e meno, e che danno vita alla città; delle sagre, delle “feste del…” dove si mangia e si beve spensieratamente e si ritrovano vecchie conoscenze perse di vista. Charles Bukowski diceva “la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.”. Pertanto… Parlerei davvero di tutta questa bellezza. Tutte suggestioni che, quotidianamente, mi colpiscono e che non smettono di alimentare, in me, il fuoco e l’amore per questo piccolo-grande paese. E’ inevitabile portare Todi con me, ovunque vada. Che sia Todi estiva, invernale, autunnale o meravigliosamente primaverile. Ma, a dirla veramente tutta, riscoprirla, ogni qual volta torno da lontano, è la suggestione più forte. Appena oltre la collina d’asfalto, poco prima dell’uscita Fratta Todina, io vedo Todi a qualsiasi ora del giorno e sento che il respiro si distende, le tensioni cessano ed una innaturale tranquillità mi rapisce. Da lì un breve percorso alberato in salita, poi una timida discesa bianca e la macchina che si spegne. Finalmente a casa.

Cosa vorresti dire a quelli che oggi sono più giovani di te, ai sedicenni ai diciassettenni? Non fate i nostri errori o fate come noi che….Fatevi sentire, organizzatevi o cos’altro? 

Direi di non fare come noi, di non fare come loro, di non fare come… Ma di essere. Siate e siatelo semplicemente.

martedì 14 agosto 2012

NOTTE BIANCA pre-festival, ECCO IL PROGRAMMA!



Ecco il programma della notte bianca a Todi!!!

DIEGO CARLETTI INTERVIENE SUL DEPURATORE



Dopo i chiacchiericci che sono circolati in questi giorni, intendo affrontare l’argomento “depuratore”, facendo chiarezza su questa vicenda e sul possibile ampliamento del depuratore che già si trova in località Cascianella.

Lo faccio, per rispetto verso i cittadini Tuderti e di Cappuccini in particolare e poi verso tutte quelle persone che da anni mi conoscono essendo da sempre vissuto nel quartiere di Cappuccini.
Allo stato delle cose la possibilità di potenziare il depuratore presente da 35 anni alla Cascianella è solo una ipotesi in corso di valutazione e non una scelta già fatta: dico questo perché ad oggi devono essere effettuati tutti i sondaggi del caso e solo dopo sarà presa una decisione: magari avesse fatto altrettanto la precedente amministrazione per il sito di Porchiano, non più utilizzabile perché prima si è scelto il sito e poi si sono fatti i sondaggi !

Il progetto non consiste in una struttura inserita ex novo all’interno di un contesto vergine, bensì nell’ampliamento e nella ricostruzione di un depuratore già esistente, che da circa 35 anni svolge il suo lavoro e del quale, per la verità, finora in pochi si sono lamentati, tanto da essere ai più sconosciuto. Mi spiace che ogni soluzione messa in cantiere sia oggetto (anche nella fase embrionale ) di attacchi strumentali, come se fossimo ancora in campagna elettorale.

Attacchi veramente coraggiosi , visto che la giunta Rossini, Cascanella o non Cascianella, si trova ad affrontare e risolvere in circa tre mesi di tempo, una questione che la passata amministrazione non è riuscita a pianificare in cinque anni lasciando in eredità un progetto preconfezionato con pochi margini operativi nell’individuazione del sito.

E’ bene che i cittadini siano informati, che le lungaggini della passata amministrazione mettono a serio rischio il finanziamento a fondo perduto di oltre 8,5 milioni di euro (circa 500 euro a testa per ogni cittadino tuderte, tanto per capirci) ed oggi non si scherza più: bisogna trovare una soluzione o si perde il finanziamento .

Senza dimenticare che comunque - o con i soldi a fondo perduto o con il denaro dei cittadini - un depuratore va comunque costruito, visto l’obbligo che ci impone la Comunità Europea.
L’eventuale ampliamento della Cascianella dovrebbe essere allora affrontato,programmato e discusso nel contesto di una riqualificazione della zona in cui oggi esiste un vecchio depuratore in funzione, oltre alla vicinanza di una cava e di una fornace.

Dobbiamo tutti comprendere con serietà e responsabilità che un depuratore nel 2012 non può più essere visto come il male assoluto, tanto più che le tecnologie di oggi non possono essere confrontate con quelle di 35 anni fa. Depuratore significa civiltà e rispetto per il territorio in cui viviamo e che amiamo, significa anche risorse, vedi lo sfruttamento delle acque depurate per l’irrigazione dei terreni, acqua che altrimenti andrebbe perduta. Significa insomma cercare di migliorare il contesto esistente.

Bisogna affrontare il problema con pacatezza, interagendo ed informando la cittadinanza su quello che sarà, anche attraverso l’incontro con tecnici e professionisti che rispondano a tutti i nostri dubbi, ma evitiamo urla e spauracchi. Il centrosinistra ed il Sindaco Rossini hanno già dimostrato la disponibilità a parlare con i cittadini e di scegliere alla luce del sole: sarà così anche per il depuratore.

Non rischiamo ulteriormente (già ci ha pensato la precedente amministrazione; perché non ha realizzato il depuratore?) ed evitiamo che un altro treno passi per Todi senza riuscire a salirci sopra gratuitamente. 

Poi magari, poco più avanti, su quello stesso identico treno ci dovremmo salire comunque, ma pagando il biglietto a prezzo pieno a danno delle tasche di tutti i cittadini tuderti.


Diego Carletti consigliere comunale PD